L’opinione di Bax: «Oria città chiusa, il caso Rione Castello e la sfida del “Murigno” dei palii»

Come si presenta via Roma in questi giorni: niente addobbi, solo le bandiere esposte dai privati – Foto: Debora Mele

di Girolamo Bax

Dispiace a tutti. Non è un bello spettacolo. Non c’è di che esserne fieri. Oramai è una competizione a chi chiude di più. “Oria città chiusa” di Marialucia in contrapposizione alla “Roma città aperta” di Rossellini. Resistenza in entrambi i casi, all’occupazione nazista la prima, alle chiusure la seconda.

La chiusurite è un virus tipicamente oritano. All’inizio, soltanto timidi cenni di chiusura che segnalarono la presenza del virus. Tutto partì da un prete, che chiuse una necropoli messapica ricoprendola con un campo di calcetto. I ricercatori la definirono chiusurite sportiva.  Poi sopraggiunse la chiusurite castellana: non mi dai la licenza e io ti chiudo il Castello. Poi si passò alla chiusurite inerziale: ti faccio il parco in via Erodoto ma non lo apro mai. Poi abbiamo avuto la chiusurite con alibi: ti chiudo l’oratorio ma ti farò la biblioteca. Due anni e il virus ha oramai colpito tutti: tutti a chiudere qualcosa. Parco Montalbano? Chiuso. Museo? Chiuso. Cattedrale? Chiusa. Cripta? chiusa. Bagni pubblici? Chiusi. Tombe messapiche a piazza San Domenico? Chiuse.

Pensate, siamo l’unico paese a vocazione turistica in Italia ad avere un centro informazioni in un museo chiuso che dà informazioni su come visitare le cose chiuse.

Dopo tuta questa carrellata di cose chiuse ho serie difficoltà a capire perché tutto ‘sto malcontento attorno alla chiusura del Rione Castello, nel senso: niente stendardi e vessilli nel centro storico e forse niente gare la domenica in campo. Io sono d’accordo con “Lui”. Con “Lui” intendo il più grande vincitore di palii che la storia del Torneo ricordi. Lui è il “Murigno de’ noantri” e se ad Oria sei qualcuno devi chiudere qualcosa. Murigno ha vinto 13 pali e quindi ha il suo peso, conta. Il Torneo è praticamente suo, il Rione è suo ed anche la Pro Loco è sua, quindi fa che c**** vuole ed io gli do pure ragione.

Marialuciaaa! Oria città a vocazione turistica. Te l’ho sentito dire l’altra sera dal palco di piazza Lorch alla presenza del presidente dell’Enit (Ente nazionale turismo). Sarà anche a vocazione turistica ma, credimi Marialucia, il turista non lo sa. Siamo uno dei paesi in Puglia con meno presenze turistiche. La provincia di Brindisi ha 20 comuni, 13 di essi hanno tra le 200 e le 600 mila presenze l’anno,  7 comuni  hanno tra le 3 e le 12 mila presenze l’anno. Tu, Marialucia, lo sai dove si colloca Oria, no? Sai, Marialucia, dopo il Torneo non ci resterà più niente da chiudere.

E tu, dico a te, Murigno, potrai avere tutte le ragioni di questo mondo, ma così non si fa. Il rione non è tuo, la Pro Loco non è tua, il Torneo non è tuo. Il Rione, la Pro Loco, il Torneo sono istituzioni di questa città, sono – in questa chiusurite generale –  l’unica cosa rimastaci, che tiene uniti, che rende fieri di essere oritani.

Il Rione non è tuo, il tuo Rione è anche di chi non è del tuo Rione e questo perché oramai per Oria i Rioni assumono un interesse generale. Mi dispiace che tu non capisca questo e ti comporti come me, a casa mia, con il barattolo della nutella che nascondo perché altrimenti me la mangiano i miei nipotini.

Come puoi tu, Murigno, decidere di privare la città della partecipazione del tuo Rione? E come puoi tu Pro Loco (ce l’ho sempre con te, Murigno) consentire che ciò avvenga? A te Pro Loco sembra normale che non vi sia nel territorio del Rione Castello (leggi centro storico) un solo vessillo rosso e blu a un solo giorno dal Torneo e che tu Pro Loco (con i tuoi consiglieri di amministazione, sindaco compreso) non faccia nulla? A te Pro Loco sembra normale che domenica al campo per ben 5 volte una corsia potrebbe restare vuota?

Foto: Debora Mele

In una istituzione che si rispetti ci sono dei pesi e dei contrappesi, dovrebbero esserci dei correttivi, ci dovrebbe essere qualcuno che possa sostituirsi a qualcun altro per garantire la continuità del Rione e del Torneo o Palio che si voglia chiamare. Una istituzione è tale perché ha delle regole di funzionamento. In una istituzione normale vi sarebbe un organismo che si preoccuperebbe di dare continuità al Rione. La Pro Loco, il Torneo, i Rioni non possono essere ostaggio di nessun Murigno, Masaniello o Francesco che lo si voglia chiamare. Non può un individuo decidere le sorti di una istituzione, anche se quell’individuo ha vinto 13 palii e influisce nell’elezione del presidente della Pro Loco.

Resta il fatto che grazie a Murigno emerge il problema. Non ci si può dimenticare per un anno intero e poi fare finta di risolvere il problema con una commissione consiliare a 20 giorni dal Torneo. I problemi vanno affrontati per tempo e con gli adeguati strumenti giuridici. Questa cosa può essere la fine del Torneo oppure un nuovo inizio e per nuovo inizio, mio modesto avviso, intenderei che andrebbero sanati i conflitti, semplicemente eliminandoli. Il Sindaco non può essere nel consiglio di amministrazione della Pro Loco, la Pro Loco non può sovrintendere alle attività del Torneo, ma si dovrebbe occupare della sola promozione turistica del Torneo (e non solo di quella); gli asset e le attività del Torneo dovrebbero confluire in una Fondazione. Ognuno di questi soggetti dovrebbe avere delle governance che esprimessero consiglieri indipendenti, indipendenti dai cugini, dalle beghe di paese, dai litigi del passato.

Caro Murigno, Ti prego, fai il bravo. In una notte è possibile addobbare il Rione, magari con l’aiuto degli altri Rioni e di qualche cittadino. Quanto a domenica, hai vinto per 13 volte, se per un po’ vince qualcun altro non succede nulla e comunque sappi che preferisco Giuseppe Vacca che arriva ultimo all’Ariete rispetto al pischello che arriva per primo.

Murigno, apriti un po’, la città te ne sarà grata.

Tuo Girolamo. 

 

 

 

 

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