Sfruttamento lavorativo e cattive condizioni igienico-sanitarie: arrestato titolare di un maneggio

I Carabinieri del Nucleo investigativo, con il supporto del Nucleo ispettorato del Lavoro di Brindisi, al fine di contrastare lo sfruttamento del lavoro, hanno tratto in arresto in flagranza di reato Nunzio Auricchio, originario di Napoli, ma residente a San Pietro Vernotico e titolare di un maneggio in contrada “Fondo”.
Gli sono contestati lo sfruttamento del lavoro nelle ipotesi aggravate, numerose violazioni relative al testo unico ambientale e su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, quali la mancata sottoposizione a visita medica dei lavoratori presenti in azienda, la mancata consegna dei dispositivi di protezione individuale, la mancata informazione del personale sui rischi in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, la mancata formazione del personale e il suo addestramento.

Nello specifico, in un ampio appezzamento di terreno, adibito a maneggio, è stata notata la presenza di un bracciante africano, di 23 anni, intento ad effettuare la pulizia delle stalle e ad accudire gli equini.
Il bracciante non era provvisto di idonee calzature e dei relativi indumenti previsti per la prevenzione degli infortuni. Pertanto, i militari hanno deciso di intervenire, per verificare il rispetto delle norme in materia di legislazione sociale con riguardo allo sfruttamento del lavoro.
Nel corso del controllo al maneggio, nel quale erano presenti otto cavalli, gli investigatori hanno riscontrato anche altre violazioni:
–         è stato smaltito illecitamente, con sversamento nel terreno e mediante incendio, materiale plastico, biologico e scarti proventi delle pulizie delle stalle equine;
–         tutti gli equini erano tenuti in condizioni incompatibili con la loro natura, in pessime condizioni igienico-sanitarie, addirittura in tre casi senza microchip;
–         le condizioni di lavoro particolarmente onerose del 23enne africano non hanno rispettato sistematicamente la normativa contrattuale (in nero e per niente pagato), di salute e di sicurezza sul lavoro (privo di visite mediche, dispositivi di protezione e senza formazione e informazione.
Dal racconto del lavoratore, avvenuto anche con l’ausilio di un interprete, è emerso che era stato occupato “in nero”, poiché non regolarmente assunto dall’imprenditore. In particolare, è stato accertato che il lavoratore, con permesso di soggiorno per fini umanitari, in evidente stato di bisogno in quanto privo di qualsiasi mezzo di sostentamento, aveva percepito solamente 25 euro per 9 giorni di lavoro, un corrispettivo orario inferiore a fronte di quanto contemplato dalla retribuzione oraria prevista dal contratto collettivo territoriale.
Al termine del controllo, l’intera area adibita a maneggio ed i terreni circostanti sono stati sottoposti a sequestro e, a seguito di ispezione sanitaria eseguita da personale veterinario dell’Asl di Brindisi, gli equini presenti sono stati affidati in custodia giudiziale ad una donna, 43enne del luogo, compagna dell’arrestato.
All’imprenditore agricolo sono state anche contestate sanzioni amministrative per complessivi 20mila euro e comminate ammende per complessivi 32mila euro, con immediata sospensione dell’attività imprenditoriale. L’arrestato è stato condotto nella casa circondariale di Brindisi a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

 

 

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