
Cari concittadini,
abbiamo avuto finalmente il piacere (o la sfortuna?) di leggere il tanto atteso calendario della nostra estate oritana, orgogliosamente intitolato “Oria Eventi Cultura 2019”.
Un’attesa preannunciata: l’opera, infatti, è stata partorita da un “pool” di esperti dei settori culturale ed artistico, sapientemente diretti dal nostro Sindaco, dall’Assessore con delega al Turismo e Spettacolo e dal magnificentissimo Direttore artistico, incaricati di allietare le calde serate oritane e rendere il nostro paese meta fra le più ambite del turismo locale.
Da menti illuminate e da un’amministrazione così sensibile al tema del turismo (almeno così ci dicevano durante la infiammata campagna elettorale) non ci si poteva aspettare di meglio, ma soprattutto di più.
Ma si sa, le grandi opere ed i grandi cambiamenti prevedono dei sacrifici e delle rinunce.
Dovrà allora perdonarci il Nostro Santo Patrono se i festeggiamenti resi in Suo onore durante le ultime giornate di agosto non sono più considerate degne di essere menzionate nel chiacchierato manifesto: evidentemente, chi ne sa più di noi in materia, ritiene non più accattivante l’immagine del Vecchio Egiziano, con buona pace dei comitati cittadini e delle associazioni.
Stesso trattamento riservato alle tradizionali feste in onore dei nostri San Lorenzo e Madonna di Gallana preferiti ad anonimi miss e mister provenienti da tutta l’Italia.
Ma questo è il prezzo del cambiamento.
Ancora. Tale e tanto è stato l’impegno creativo profuso nella redazione del manifesto che si è arrivati addirittura a scoprire nuovi confini del territorio oritano: chissà, magari sostenere che la nostra Oria confini con la vicina Sava è stata un’arguta scelta di marketing, il cui senso, noi umili mortali, ancora oggi ignoriamo.
Siamo addirittura arrivati a scoprire che l’umidità, in alcuni casi, potrebbe favorire processi di mummificazione: e allora, cari concittadini, Vi invitiamo a rovistare tra vecchie cantine, rimesse e ripostigli. Chissà, magari il prossimo anno potreste essere menzionati nel manifesto dell’estate oritana.
Abbiamo, inoltre riscoperto un castello riportato ”agli antichi splendori” per gentile concessione degli attuali proprietari, senza considerare le conseguenze a cui portarono i lavori di “restauro”.
Un castello che, a differenza di quanto ardentemente sostenuto dai fautori del cambiamento, risulta ancora oggi chiuso ai tanti turisti che chiedono di visitarlo.
Questa, cari concittadini, è solo una delle tante opere dell’Armata Brancaleone. Chiediamo che il Sindaco si decida a rimettere la delega a suo tempo a sé trattenuta, le dimissioni dell’assessore con delega a Turismo e spettacolo e la revoca del Direttore artistico.
I consiglieri comunali Domenico D’Ippolito, Cosimo Ferretti, Ciccio Conte, Antonio Fullone, Giancarlo Marinò