Deve scontare tre anni di reclusione dopo aver riportato una condanna per danneggiamento seguito da incendio, possesso di arnesi da scasso e ricettazione. I carabinieri della Stazione di San Donaci hanno eseguito un provvedimento, emesso dalla Procura della Repubblica di Brindisi, a carico del 33enne sandonacese C.D.P.Nel giugno dell’anno scorso aveva incendiato un veicolo Mercedes classe A di proprietà di un 37enne del luogo, rimanendo ustionato. Deve espiare la pena di 3 anni di reclusione per i reati di danneggiamento seguito da incendio e ricettazione.I fatti per i quali il 33enne è finito a processo risalgono al 2 giugno 2018, quando dopo la mezzanotte fu incendiata in via Galilei, a San Donaci, una Mercedes Classe A di proprietà di un 37enne sandonacese. L’incendiario fuggì a bordo di una Fiat Uno, poi abbandonata, il cui furto era stato denunciato il giorno prima a San Pietro Vernotico. I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Francavilla Fontana e della Stazione di San Donaci riuscirono a ricostruire con precisione la dinamica dell’accaduto e scoprirono come l’auto fosse stata abbandonata in quanto le fiamme avevano interessato gli interni dell’auto e lo stesso autore dell’incendio. Infatti, lungo la via di fuga furono recuperati alcuni indumenti parzialmente combusti e ancora intrisi di liquido infiammabile. Le immediate ricerche consentirono di rintracciare l’uomo nel pronto soccorso dell’ospedale di Brindisi con evidenti ustioni al torace e agli arti superiori, ustioni ritenute compatibili col precedente evento. Nel corso della successiva perquisizione a casa sua, i militari trovarono anche un paio di guanti degli stessi marca e modello di quelli trovati sul luogo dell’incendio e arnesi da scasso. Condannato, dopo le formalità, il 33enne è stato sottoposto alla detenzione domiciliare.
È stato condotto nel carcere di Brindisi, invece, il 47enne Giuseppe Semeraro, originario del Brindisino, residente a Torino ma attualmente domiciliato proprio nel capoluogo di provincia. Nei suoi confronti i carabinieri della Stazione Brindisi Centro hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso la Corte d’Appello di Torino. L’uomo, infatti, deve scontare un residuo di pena pari a otto mesi e 12 giorni dopo essere stato condannato per rapina ed estorsioni commesse con l’aggravante del metodo mafioso, a Torino, in un periodo compreso tra l’agosto 2015 e il gennaio 2016.
Pena di tre anni, un mese e cinque giorni di reclusione, infine, per Mihaela Claudia Ciobanu, 37enne di nazionalità rumena ma domiciliata a Brindisi, condannata per una tutta una serie di reati contro il patrimonio commessi a Parma nel 2017. I militari della Stazione Brindisi Casale hanno eseguito nei suoi confronti un ordine di carcerazione emesso dalla Procura presso il Tribunale di Parma. Dopo le formalità, la donna è stata condotta nel braccio femminile della casa circondariale di Lecce.