Si riceve e pubblica:
Durante il turno di ballottaggio di un anno fa Progetto per l’Italia dimostrò di non nutrire pregiudizi nei confronti dell’Amministrazione Denuzzo. Un atteggiamento, culturale e politico, che ad oggi è ancora coerentemente confermato, nella consapevolezza che in un solo anno non è possibile fornire alla opinione pubblica francavillese tutte le risposte che essa legittimamente attende.
Pur tuttavia vi sono alcune questioni sulle quali non è applicabile l’esimente costituita dal ridottissimo lasso di tempo in cui ha potuto sviscerarsi l’azione di governo. Il riferimento esplicito è a quelle decisioni in cui a prevalere non è stata la volontà degli organi politici istituzionalmente legittimati (Sindaco, Giunta, Consiglio) ma la valutazione della struttura burocratica dell’Ente, già di per sé onerata da sin troppe attribuzioni.
Diciamo subito che stiamo parlando della vicenda, invero grottesca, del poliambulatorio, sulla quale pare essersi abbattuta la scure degli Uffici comunali, i quali sul tema avrebbero valutato come “non sussistente un interesse pubblico”, elemento invocato da molti per poter derogare alle demenziali restrizioni dell’attuale strumento urbanistico che in zona Pip prevede tutto: attività industriali, artigianali e commerciali, ma non servizi!
Una valutazione, quella degli Uffici, per nulla condivisibile, così come per nulla condivisibile è la condotta dell’Amministrazione la quale pare essersi appiattita su tale posizione.
Ad oggi, quindi, il rischio di veder fallire la meritoria iniziativa è concreta e reale, almeno quanto il rischio dell’Ente di dover fare fronte ad un insidiosissimo contenzioso a cui vi è da aggiungere l’ingiusta e ingiustificata penalizzazione di un territorio al momento privo di strutture a così alta qualificazione. Tanto, senza considerare la questione occupazionale che, in un momento così gravido di crisi locali (Mercatone Uno e Gruppo Magrì) e nazionali (questione Ilva- Arcelor Mittal ) dovrebbe imporre una maggiore sensibilità ai temi dello sviluppo e della occupazione.
E’ quindi sulla scorta di queste premesse che Progetto per l’Italia intende adire lo strumento referendario per far giungere ad una Amministrazione che si vorrebbe più coraggiosa, e ad una opposizione che si vorrebbe più impegnata in proposte politiche alternative e serie, e
non in schermaglie di basso profilo, un segnale chiaro da parte della città in direzione della necessità di non far svanire questa opportunità, a cui va aggiunta anche quella del campo da golf, altra iniziativa che, inquadrata all’interno di una programmazione territoriale di qualità, potrebbe effettivamente fornire un significativo scossone all’anemica capacità di Francavilla Fontana nell’attrarre investimenti.
Pertanto, nei prossimi giorni Progetto per l’Italia presenterà alla commissione competente ai sensi dell’art. 48 dello Statuto (presieduta, guarda caso, proprio dal sindaco Denuzzo) le due richieste referendarie al fine di conseguirne il giudizio di ammissibilità.
Sarà la prima occasione di utilizzo dello strumento referendario, ma anche una straordinaria opportunità per ascoltare direttamente la voce dei cittadini.
Progetto per l’Italia, Il Coordinatore
Avv. Euprepio Curto