Un’indagine-lampo ha consentito ai carabinieri della Stazione di Oria e ai colleghi del Nucleo operativo di Francavilla Fontana di risalire a uno dei presunti autori dell’atto intimidatorio messo a segno, nella tarda serata di lunedì 27 maggio, in un’alloggio popolare di via Marco Pacuvio a Oria: si tratta del 40enne Pierluigi Chionna originario di Francavilla Fontana ma residente a Oria e peraltro già noto alle forze dell’ordine.
L’esame dei filmati delle telecamere di sorveglianza ha consentito di stabilire come quel giorno e a quell’ora anche la sua BMW (in realtà intestata a una congiunta) fosse presente nelle vicinanze del luogo del delitto, oltre a una Fiat Panda di colore bianco.
Nei confronti del francavillese, gli stessi militari oritani dell’Arma – guidati dal luogotenente Roberto Borrello, dal capitano Gianluca Cipolletta e dal tenente Andrea Grasso – hanno eseguito, nella serata di venerdì 31 maggio, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Brindisi su richiesta del Pm titolare del fascicolo, che ha evidentemente concordato con le risultanze investigative.
Sarebbero in totale tre, però, le persone coinvolte nell’azione di fuoco: due oltre a parte Chionna, tuttora ricercate.
I fatti hanno avuto luogo intorno alle 23 di lunedì 27 maggio, quando un uomo armato di fucile ha raggiunto via Pacuvio ed esploso sei colpi di fucile calibro 12 contro il portone d’ingresso di uno degli appartamenti della palazzina al civico 36/A: all’interno vi erano una donna e i due figli minori.
Sembra che l’obiettivo dell’avvertimento fosse però un altro, al piano di sotto rispetto a quello centrato per errore. Insomma, l’uomo armato di fucile avrebbe fallito il bersaglio per non aver compreso le istruzioni o per averne ricevuto di sbagliate.
Il puzzle investigativo, così come il movente del gesto, sono ancora da completare. L’analisi dei video e l’incrocio dei dati hanno però consentito a investigatori e inquirenti di risalire all’identità di Chionna – riconosciuto nei video anche per via della sua andatura claudicante dopo essere scampato a un tentato omicidio – che arrestato e condotto nel carcere di Brindisi.
Si lavora ancora per rintracciare gli altri due complici, ma il cerchio si restringe sempre più col trascorrere delle ore.