Sono state recuperate dai carabinieri le armi usate ieri mattina dai rapinatori per rapinare una guardia giurata che si apprestava a depositare 31mila euro presso l’ufficio postale di Casalini, frazione di Cisternino. Si tratta di un AK47 Kalashnikov, di una mitraglietta Skorpion, di un fucile da caccia: i primi due sono armi da guerra, come tali considerate micidiali. Nell’armamentario dei banditi anche centinaia di chiodi a quattro punte, evidentemente da impiegare in caso d’inseguimento.I tre, dopo le 11 di lunedì 13 maggio, si sono posizionati con un furgone Fiat Doblò – recuperato e risultato rubato nel mese di aprile a Locorotondo – e hanno atteso che arrivasse il furgone blindato dell’istituto di vigilanza Cosmopol. Quando uno dei vigilantes è sceso dal mezzo, l’hanno immobilizzato a terra e disarmato. Nel frattempo, hanno fatto partire ripetute raffiche di kalashnikov all’indirizzo del blindato e costretto il conducente ad aprire la portiera e a consegnare loro una sacca contenente 31mila euro in contanti. Successivamente, si sono dati alla fuga a bordo del Doblò, che hanno poi nascosto in contrada “Porcaro” (Ostuni) a circa 6 chilometri di distanza dal luogo del delitto.
Gli investigatori dell’Arma sono riusciti a individuarlo dopo averne seguito le tracce degli pneumatici nello sterrato e grazie anche alle indicazioni dei colleghi che hanno monitorato la zona dall’alto con un elicottero. Non si è trattato di un rinvenimento facile: non si esclude che i banditi non intendessero disfarsi del Doblò – all’arrivo dei militari il motore era ancora caldo – ma che lo avessero temporaneamente celato in quel punto, tra le campagne, per poi tornarvi e recuperare almeno ciò che si trovava nei dintorni.
Infatti, tra la vegetazione i carabinieri hanno individuato uno zainetto, alcune armi con le matricole abrase e, a poca distanza, una busta contenente 355 chiodi a quattro punte e due giubbetti antiproiettile. L’Ak 47 si presentava col caricatore vuoto, mentre la pistola mitragliatrice Skorpion con caricatore inserito e 19 propiettili calibro 7,65; c’erano poi anche un fucile calibro 12 con 11 cartucce (stesso calibro) e un cinturone tattico con una pistola Beretta 98 FS caricata con 13 proiettili, ossia l’arma sottratta al vigilantes.
Sul posto è poi giunto personale della Sezione investigazioni scientifiche del Reparto operativo di Bari, del Nucleo investigativo di Brindisi e della Sezione operativa di Fasano. Gli investigatori scientifici hanno repertato tracce biologiche (anche di sangue) ritenute molto interessanti ai fini delle indagini.
Repertati anche i 20 bossoli dei proiettili esplosi contro il blindato Cosmopol, che serviranno a stabilire se le armi impiegate a Casalini e successivamente sequestrate siano state usate anche in altre occasioni. Gli oggetti sequestrati saranno inviati al Raggruppamento investigazioni scientifiche di Roma (Ris) per le analisi del caso.