«Puglia mia, sei bella ma cattiva»: suo figlio costretto a emigrare in cerca di lavoro, il dolore del padre


Qui di seguito, un padre – residente a Francavilla Fontana – racconta il suo dolore per essere costretto a veder partire suo figlio in cerca di lavoro al Nord:
«Ebbene sì, cara Puglia, ecco che fai scappare anche me. Sono qui a scrivere l’emozione così brutta nel sapere di andare via da dove tutto è nato, dove sono nato, dove sono cresciuto, dove ho fatto le mie prime esperienze, dove ho vissuto i posti più belli e più puri che i miei occhi abbiano mai osservato… Non lo trovo giusto tutto questo… Non si può scappare dalla propria casa perché altrimenti non ci si può costruire un futuro… Non si può fuggire dal posto che ami perché sai che non potrai mai farti un futuro, anzi il futuro che hai sempre desiderato e sognato di dare a te e un domani alla tua famiglia… Non si può… Eppure ci si trova nelle condizioni di farlo, perché il Sud è questo, così bello ma così crudele.Nascere qui è sfortuna? Questo non lo so, non so rispondere ma so solo che fa male, tanto male abbandonare tutti gli affetti, tutto ciò che hai di più caro per scappare “sopra”, per andare via lontano da questa m**da che ormai si è creata qui. Fa male sapere che centinaia per non dire migliaia di ragazzi vanno via per costruirsi una vita perché qui è impossibile..fa male tutto questo ma nessuno mai trova una soluzione o per di più non cerca e non vuole trovarla.

Sei tanto bella Puglia mia, ma tanto cattiva. Spero che non sia un addio ma un arrivederci perché ti porterò sempre nel mio cuore anche se questa volta mi hai fatto davvero male».

Piange il cuore sentire dire queste parole da mio figlio. Io e mia moglie ci sentiamo distrutti. Un dolore inimmaginabile e un dolore che scomparirebbe se ci fosse il miracolo del lavoro qui da noi.

Gianni Savoca

 

 

 

 

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