Hanno provato di conseguire truffaaldinamente soldi pubblici non dovuti. I carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro di Brindisi, a seguito di accertamenti condotti in collaborazione con personale ispettivo dell’Inps, hanno denunciato quattro persone per tentata truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni in danno dello Stato.
Le investigazioni dei militari specializzati dell’Arma si sono concentrate su uno studio professionale e un’attività di ristorazione e da esse è emerso come due coppie di coniugi – la prima composta da un consulente del lavoro e da sua moglie ragioniera; la seconda formata da un disoccupato e da sua moglie titolare di un’attività di ristorazione – avessero escogitato un efficace sistema finalizzato, appunto, a ottenere indebitamente prestazioni pensionistiche e assistenziali.
Tra gli indagati, il “dominus”, l’organizzatore del meccanismo è stato individuato nel consulente del lavoro, il quale ha assunto fittiziamente quale collaboratore del suo studio il disoccupato 44enne per consentirgli di percepire prestazioni a sostegno del reddito cui altrimenti non avrebbe avuto diritto, prestazioni ovviamente erogate dall’Inps. Il beneficiario ha quindi avuto la possibilità di costruirsi un’artificiosa posizione assicurativa per ottenere in futuro la liquidazione di una pensione.
La moglie dello stesso consulente del lavoro è stata invece assunta, sempre fittiziamente, quale ragioniera della titolare dell’attività di ristorazione. La ragioniera ha quindi, a sua volta, ottenuto indebite prestazioni a sostegno del reddito erogate dall’Inps e anch’ella ha potuto godere di una posizione assicurativa artificiosa che le avrebbe consentito di percepire in futuro un trattamento pensionistico altrimenti non dovuto.
In sostanza, i carabinieri hanno scoperto due rapporti di lavoro fittizi e unicamente finalizzati al conseguimento di erogazioni pubbliche: saranno quindi recuperati contributi previdenziali e assistenziali, indennità di disoccupazione, maternità e malattia, ecc., erogati nel periodo tra il 2010 e il 2016, per un importo complessivo di 20mila euro.