Si riceve e pubblica:
A distanza di una settimana dalla nomina del nuovo responsabile di Forza Italia del circolo di Oria e dopo aver valutato fatti e comportamenti e riflettuto sulla odierna situazione del partito a livello nazionale, regionale e provinciale, è opportuno fare alcune considerazioni.
Tutti conosciamo in quale situazione si dimena il nostro partito e tutti concordiamo su un concetto fondamentale: la mancanza cronica di congressi, di confronto all’interno di questo soggetto politico per una selezione naturale della sua classe dirigente.
Ritenevo e ritengo l’arma dei congressi l’unico strumento idoneo al rilancio di un partito con una nuova classe dirigente.
Sono lontani i tempi quando il nostro vessillo riusciva a calamitare l’attenzione dei cittadini, quando i consensi straripanti facevano dimenticare qualche negligenza.
Ad Oria serpeggia un malessere palpabile tra gli iscritti. Tutti sono delusi dal comportamento della classe dirigente provinciale e regionale che prima ancora che si arrivasse alla nomina del commissario, non ha provveduto ad un confronto serio, sereno e democratico con la classe dirigente locale per concordare i vari passaggi.
Contesto il metodo usato dalla segreteria provinciale nella gestione di un problema che interessava tutto il circolo.
Una segreteria provinciale che a distanza di sei mesi dalla sua nomina non ha ritenuto opportuno organizzare una assemblea dei dirigenti per conoscere la situazione dei vari circoli della provincia.
Una segreteria provinciale che ha commissariato un circolo senza avere il buonsenso di informare i responsabili di Oria.
Una classe dirigente che non ha avuto la sensibilità di conoscere le persone che hanno guidato il partito in questi anni, per valutarne idee, progetti ed atteggiamenti e poi nel caso procedere al rinnovamento che non può essere solo un mero fatto anagrafico.
Un partito in cui pensavo di aver trovato quei valori e principi che hanno ispirato la mia azione politica. Libertà, democrazia ma soprattutto rispetto per la persona, che non può essere considerata semplicemente un numero da usare.
Se questo è il comportamento di Forza Italia anche a livello nazionale, è spiegabile la continua moria di consensi e l’automatico passaggio di tanti esponenti di spicco in altre forze politiche dove regnano democrazia, libertà, meritocrazia e buonsenso. Tutti valori che in Forza Italia sono caduti nel dimenticatoio.
Pertanto ritenendo che in Forza Italia si sia concluso quel progetto politico che intendevo perseguire, rassegno le dimissioni dal partito augurando agli attuali dirigenti ogni bene.
Giuseppe Destradis