Pensionato morì dopo incidente in ambulanza, archiviazione per medico del pronto soccorso


Morì 13 giorni dopo essere rimasto coinvolto in un incidente in ambulanza lungo la provinciale di collegamento tra Francavilla Fontana e Villa Castelli. Quel giorno di due anni fa, l’asfalto era ghiacciato a causa di una precedente nevicata. Dopo la morte del 72enne di Villa Castelli, i suoi familiari presentarono un esposto in Procura per capire se potessero esservi state delle responsabilità: in due separati procedimenti furono indagati, per omicidio colposo, il conducente del mezzo e un medico del pronto soccorso. Per il primo è stato chiesto il processo, mentre per il secondo è stata chiesta dal Pm e decretata dal Gip l’archiviazione.I fatti risalgono al 10 gennaio 2017: nella mattinata, il pensionato era a bordo dell’ambulanza diretto all’ospedale “Dario Camberlingo” dove avrebbe dovuto essere sottoposto a una dialisi di routine. Nel tragitto, però, in corrispondenza di contrada Spadone, l’ambulanza uscì di strada e, slittata sul manto stradale ghiacciato, terminò la marcia contro un albero a ridosso della carreggiata. Sul posto giunsero le forze dell’ordine e un’altra ambulanza, che trasportò il paziente al pronto soccorso del nosocomio francavillese. Il 72enne castellano spirò il successivo 23 gennaio per cause che i suoi parenti chiesero alla magistratura inquirente di chiarire.

Il pubblico ministero Iolanda Daniela Chimienti ha così ricostruito l’accaduto dall’arrivo in pronto soccorso del pensionato fino alle sue dimissioni e, alla fine, ha accolto le tesi difensive dell’avvocato Cosimo Sarli, difensore del medico di turno quel giorno: la condotta della dottoressa fu, insomma, adeguata alla sintomatologia del paziente, non essendo stati rilevati elementi clinici indicativi di un traumatismo cranico in corso, traumatismo risultato due giorni dopo a seguito di una Tac effettuata presso l’ospedale di Brindisi, dove il 72enne fu anche sottoposto a intervento chirurgico. Così, sulla base della richiesta del Pm – fondata anche sulle risultanze di una Ctu – il giudice per le indagini preliminari Tea Verderosa ha nei giorni emesso decreto di archiviazione nei confronti del medico. Da parte sua, insomma, non vi furono negligenza, imperizia e imprudenza. Ciò, anche perché la dottoressa aveva comunque consigliato il ricovero del paziente, che fu invece riportato a casa dopo che i suoi familiari avevano firmato il foglio di dimissioni.

Deve ancora difendersi dalle accuse a suo carico – sempre omicidio colposo – il conducente dell’ambulanza finita contro l’albero, difeso dall’avvocato Michele Fino. Il nesso di causalità tra il sinistro e il decesso sarà tutto da dimostrare, così come la responsabilità dell’uomo che riferì di aver perso il controllo del mezzo dopo essere stato costretto una manovra di emergenza dall’invasione di corsia di un’automobile. Dal procedimento, nel frattempo, è emerso come l’ambulanza montasse pneumatici da neve.

 

 

 

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