Via dagli ospedali i distributori automatici di snack e bevande: «Sono tutti abusivi, serve una gara»


Dall’ospedale di Francavilla Fontana sono già spariti da qualche tempo; dagli altri ospedali della provincia spariranno di qui a poco. Si è scoperto, infatti, che i distributori automatici di snack e bevande nei presìdi sanitari del Brindisino erano del tutto abusivi: non è chiaro chi, come e soprattutto perché ce li ha fatti mettere, dato che l’Azienda sanitaria locale di Brindisi una gara ad hoc finora non l’ha mai predisposta. Niente caffè, tè, coca e tramezzini fino a al nuovo ordine – o, meglio, al nuovo regolare bando – per chi, suo malgrado sia costretto ad aspettare, a far visita a qualche parente ricoverato o anche semplicemente a lavorare nelle strutture ospedaliere.È già così da più di un mese, tra le proteste del personale e degli utenti, nella Città degli Imperiali, dove quando è chiuso il bar esterno meglio portarsi qualcosa direttamente da casa. Ordini dall’alto, come confermato dal direttore sanitario del “Dario Camberlingo” Antonio Montanile, che si è trovato semplicemente a eseguire quanto disposto dalla direzione generale brindisina.

Ed è proprio il direttore generale Giuseppe Pasqualone a svelare come, dal mese di febbraio, quei distributori – prima presenti in corrispondenza degli ingressi e negli stessi reparti – siano stati rimossi semplicemente perché abusivi.

“Non so – spiega Pasqualone – come quei distributori siano entrati negli ospedali della provincia di Brindisi. Di certo, non esiste alcuna autorizzazione ed erano pertanto abusivi. Evidentemente, c’è chi faceva affari negli ospedali. Per questo, abbiamo avviato un’attività investigativa interna che precede un prossimo esposto in Procura”.

Pasqualone, dopo essersi dichiarato tendenzialmente contrario, ha annunciato che in futuro sarà predisposto un apposito bando (dopo l’annullamento di uno precedente da parte del Consiglio di Stato) e che la questione dei distributori abusivi sarà segnalata, per quanto di competenza, alla Procura della Repubblica.

Il problema, intanto, a Francavilla è particolarmente avvertito anche perché il bar dell’ospedale si trova all’esterno del presidio, quindi più difficile da raggiungere per i degenti, ed è chiuso la notte e nei giorni festivi. Niente pause nei corridoi e in corsia, insomma, per i parenti dei pazienti ma neppure per lo stesso personale ospedaliero.

 

 

 

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