Lunedì 25 febbraio 2019, alle ore 10.30, presso il teatro della parrocchia di San Francesco di Paola in Oria, gli alunni della Scuola Secondaria di primo grado “Enrico Fermi” hanno partecipato all’incontro ed alla presentazione del libro “Ama la vita più della sua logica”.
Il saggio si articola in due parti: Storia e Memoria. Nella prima sono raccolti approfondimenti sulla cultura ebraica, i suoi rapporti con la città di Oria e sugli eroi della Shoah; nella seconda confluiscono le memorie del viaggio ad Auschwitz-Birkenau organizzato dalla stessa istituzione scolastica. Il progetto editoriale è stato curato dalla prof.ssa Michelina Baldari e dalla prof.ssa Antonella Begher con la collaborazione delle prof.sse Maria Grazia Agostino, Eleonora Carone, Anna De Virgilis e Lorenza Vantaggiato.Titolo e copertina del volume sono tratti dall’omonima tela realizzata dall’alunna Giulia D’ Elia della classe 3^ C.
Il quadro sintetizza nei colori e nei soggetti: vita, morte, passione, speranza e fiducia nel futuro.Hanno aperto la manifestazione il sindaco della città Maria Lucia Carone e il Dirigente scolastico Mario Pecere. Significativi gli interventi del Prof. Giuseppe d’Amico e del Prof. Antonio Benvenuto. L’incontro è stato introdotto da don Francesco Sternativo, parroco della chiesa San Francesco di Paola, che ha evidenziato il legame tra Oria e la cultura ebraica e la necessità di continuare a crescere come fratelli perché figli di un unico padre.
Tutti gli intervenuti hanno sottolineato l’importanza della memoria per valorizzare le radici ebraiche del territorio ma soprattutto per promuovere libertà, rispetto e dignità umana.
L’avvocato Torsella, rappresentante della comunità ebraica di Napoli, testimone indiretta della tragedia dei campi di sterminio ha ricordato il dolore che provoca raccontare quelle tragiche pagine di storia perché significa riviverle ogni volta sulla propria pelle. Rivolgendosi a tutti i presenti ha asserito che il popolo ebraico è un popolo “vivo” con una cultura ed una storia proiettati nel futuro. La cornice di affetto che è offerta oggi a chi testimonia e racconta la Shoah è un conforto ed un abbraccio per i testimoni anche di seconda generazione.
Don Giuseppe Leporale, parroco della chiesa San Francesco D’Assisi, ha concluso leggendo un passo significativo relativo al senso della vita […] concludendo così: «Ama la vita e non la sua logica poiché la logica tradisce sempre, la vita non tradisce mai».
La realizzazione del quadro e del volume costituiscono soltanto degli strumenti utilizzati dalla scuola affinché gli studenti costruiscano una loro memoria finalizzata a promuovere quotidianamente il rispetto della dignità umana, della solidarietà e dell’accoglienza.