L’argomento pensioni – con il dibattito suo quota cento – è sempre più all’ordine del giorno. Oltre ai trattamenti pensionistici garantiti dall’INPS e dalla Casse di previdenza professionali, esistono altri strumenti per assicurarsi un futuro dignitoso quando si smette di lavorare: i fondi pensione integrativi Ne parliamo con un esperto, l’agente Andrea D’Ippolito di Generali Italia – Agenzia di Francavilla Fontana
Che cosa sono i fondi pensione e a chi servono?
I fondi pensione sono fondi di investimento “agevolati “, creati appositamente per aiutare gli aderenti ad accumulare un capitale sufficiente per non trovarsi in difficoltà il giorno dopo aver lasciato il lavoro.
In che senso agevolati?
Agevolati nel senso che lo Stato mette a disposizione un bonus importante in conto fiscale che può arrivare in alcuni casi fino al 45% dell‘importo versato. Anche la tassazione finale è agevolata fino al 9%. L’insieme di queste due agevolazioni rende i fondi pensione enormemente più redditizi di qualsiasi altro strumento di investimento.
Qual è il momento migliore per stipulare un fondo pensione?
L’ideale sarebbe entro il 31º anno di età per ottenere il massimo delle agevolazioni. Il mese migliore invece è gennaio.
Perché meglio a gennaio?
Perché trattandosi di investimento a lungo termine, il massimo della efficacia si ottiene usando la leva azionaria. Quando si usa lo strumento azionario il massimo della efficienza la si ottiene effettuando dei versamenti mensili. Dato che il bonus fiscale è collegato a ogni singolo versamento, per incassarlo interamente già dalla prima sottoscrizione conviene quindi stipulare a gennaio. Esempio: supponiamo di aprire un fondo pensione di 4.800 euro annui a un dipendente statale, ipotizzando un’aliquota fiscale del 30%, con utilizzo di fondi azionari per sfruttare l’elemento tempo, con versamenti mensili quindi di 400 euro. Il beneficio fiscale per il nostro dipendente statale sarà di circa 120 euro per ogni rata versata. Se si contrae il fondo a maggio invece che a gennaio, quindi, si perderanno quatto mesi di bonus pari a 480 euro, a meno che non si decida poi di rinunciare all’investimento mediato, cosa poco efficiente, versando la differenza in un’unica soluzione a fine anno.