Misero a segno 12 rapine a mano armata in poco più di quattro mesi, dal dicembre 2017 all’aprile 2018, tra le province di Brindisi e Taranto: il Gup del Tribunale di Brindisi ha condannato, con giudizio abbreviato, il 37enne di Oria Patrizio Tamburrini a otto anni di reclusione e il 21enne di Latiano Vincenzo Tramontano noto anche come “Vincenzo il napoletano” a sei anni di reclusione.
I due furono arrestati nel mese di maggio 2018 dai carabinieri del Reparto operativo di Brindisi e della Compagnia di Francavilla Fontana, che eseguirono un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip Giuseppe Biondi su richiesta del Pm Pierpaolo Montinaro.
Nove delle rapine contestate a Tamburrini e Tramontano erano state commesse in provincia di Brindisi: tre a Torre Santa Susanna e poi una a Cellino San Marco, Villa Castelli, Erchie, Francavilla Fontana, San Michele Salentino, Carovigno. Tre i colpi tarantini: a San Giorgio Jonico, Uggiano Montefusco e Grottaglie. Farmacie e parafarmacie, tabaccherie, supermercati gli esercizi presi di mira, per un bottino complessivo di quasi 20mila euro.
Comune a tutti i colpi era stata l’auto impiegata da Tamburrini e Tramontano: una Nissan Micra di colore grigio che compariva e spariva in occasione di ogni rapina. Quell’utilitaria era stata rubata da Tamburrini il 17 ottobre 2017 da Tamburrini a Ostuni, dove l’anziano proprietario l’aveva parcheggiata per strada con le chiavi inserite nel quadro.
Da sottolineare, nel corso delle indagini, la minuziosa ricognizione informativa da parte delle Stazioni carabinieri di volta in volta interessate per territorio, il cui personale raccolse una moltitudine di dati che consentirono di organizzare i servizi preventivi e repressivi nelle fasce orarie più sensibili.
Nel tentativo, poi rivelatosi fruttuoso, di individuare la targa dell’auto furono scandagliati gli archivi della Motorizzazione civile e le banche dati. Così, l’11 aprile 2018, una pattuglia interforze delle Stazioni di Torre Santa Susanna ed Erchie intercettò proprio la Micra in uso a Tamburrini, peraltro senza patente di guida. Il conducente tentò spericolatamente una fuga disperata durante un inseguimento durato più di 30 minuti tra il centro abitato e le campagne di Torre Santa Susanna. L’inseguimento si concluse quando Tamburrini ne perse il controllo e la Micra si schiantò prma contro un muretto a secco e poi contro il tronco di un ulivo lungo un tratturo.
La successiva perquisizione a casa di Tamburrini consentì di recuperare una pistola in metallo Beretta 92 a salve marca Bruni calibro 8 modificata (niente tappo rosso). Le indagini permisero di ricostruire tutti i delitti grazie anche ai filmati delle telecamere di sorveglianza presenti ne luoghi interessati: emerse, pertanto, che sei delle 12 rapine erano state commesse in solitaria proprio da Tamburrini, armato della pistola scacciacani e con il volto coperto da passamontagna.
In una circostanza, precisamente il 23 gennaio 2018, periodo di Carnevale, Tamburrini fece irruzione nel negozio “Bolle di Sapone” a Torre Santa Susanna con indosso una maschera di carnevale di colore verde e rosso. Il 29 dicembre 2017, giorno della rapina presso la tabaccheria Di Maggio a Torre Santa Susanna, Tamburrini indossava una giacca mimetica con stellette, indumento poi trovato bruciato, un paio di anfibi e un passamontagna per nascondere il volto. Quando ha assaltato i supermercati di Uggiano Montefusco, Villa Castelli e Cellino San Marco, strappò con veemenza i registratori di cassa, completi di cavi di collegamento, e se li portò va con sé.
Le restanti sei rapine, invece, Tamburrini le commise in compagnia di Tramontano. Nei supermercati di Francavilla Fontana, Grottaglie e Torre Santa Susanna irruppero entrambi. Nella farmacia di San Michele Salentino e nel supermercato Di Meglio di Carovgno entrò soltanto Tramontano, con Tamburrini che lo attese in auto. Invece, nel supermercato Alter di Torre Santa Susanna i due s’invertirono i ruoli: Tamburrini dentro a minacciare e prendere i soldi, Tramontano fuori ad attenderlo.
