Ceneri di carbone seppellite nelle campagne: risarcimento potenzialmente milionario per il Comune

Seppellimento delle ceneri di carbone prodotte dalle centrali Enel ed Edipower nelle campagne del Brindisino: dopo due anni dalla sentenza di primo grado, è stata depositata i primi di novembre la sentenza del cosiddetto processo “Cenerentola”. I giudici hanno riconosciuto il danno ambientale subito dal Comune di Francavilla Fontana, costituitosi parte civile e rappresentato a giudizio dall’avvocato Fabio Zecchino del Foro di Brindisi. Se in sede civile la richiesta di risarcimento fosse accolta per intero, nelle casse dell’ente potrebbe finire un milione di euro.

L’avvocato Fabio Zecchino

Le condanne – otto in tutto – risalgono al mese di ottobre 2016, mentre l’inchiesta era stata avviata nel 2008. Sul finire del 2012, i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce e i colleghi della Compagnia di Francavilla Fontana, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia, riportarono alla luce dal sottosuolo e dall’interno di alcune cave 360 scarichi sospetti e più di 300mila tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi derivati dalla combustione del carbone nelle centrali elettriche e petrolchimiche (ex Dow Chemical) brindisine. Vi fu il sequestro di quattro impianti di smaltimento dei rifiuti e di 60 mezzi tra autocarri, semirimorchi, macchine di movimentazione terra, oltre che di attrezzatura varia.

Sette furono le società implicate, con sedi a Brindisi, Francavilla Fontana, Carovigno, Monopoli e Faenza.

Gli imputati erano, a vario titolo, accusati di aver trasportato e smaltito illecitamente quegli scarti, nocivi per l’ambiente e la salute: otto, appunto, furono le condanne, cinque le prescrizioni.

L’elemento di novità, col recente deposito della sentenza, è costituito dal riconoscimento del diritto del Comune di Francavilla Fontana al ristoro dei danni subiti a seguito della realizzazione di una discarica abusiva sul territorio con relativo e conseguente pericolo.

Quando iniziò il processo, a capo dell’Amministrazione francavillese vi era il commissario straordinario Maria Rita Iaculli, che optò per la costituzione di parte civile e affidò il delicato incarico all’avvocato Zecchino. Soltanto la Città degli Imperiali, tra i comuni interessati, operò questa scelta e a distanza di sei anni si può dire che fece una scelta giusta, sempre che il provvedimento di primo grado resista alle eventuali future impugnazioni.

 

 

 

 

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