Con oggi sono quattro anni che Maura non è più tra noi.
Era sabato 22 novembre 2014, una mite metà mattinata d’inverno, quando il suo cuore cessò improvvisamente di battere.
Quella del 22 novembre è per Lo Strillone una data tanto importante quanto triste, perché esattamente quel giorno Lo Strillone perse per sempre – almeno, materialmente – una parte di sé.
Maura De Gaetano, infatti, nel 2011, fu tra i fondatori e le fondatrici del progetto Strillone, prima cartaceo poi online, un progetto che se oggi è così come si presenta – tra critiche e apprezzamenti – lo si deve abbastanza anche a lei: all’inizio ci si credette in tanti, poi si rimase in sempre più pochi.
Maura, che sognava di diventare un’insegnante e c’era quasi riuscita prima di quel tragico 22 novembre, fu tra gli ultimi ad arrendersi.
Lo Strillone, i colleghi e gli amici, erano un po’ la sua autentica “casa” giornalistica.
Un sogno, quello del giornalismo, che come tutti i suoi tanti altri, purtroppo, Maura non ha mai potuto vedere realizzato, nonostante talento, impegno e passione rari.
Se fosse stata ancora in vita, probabilmente Maura sarebbe stata un’eccellente prof o, chissà, una brava giornalista, e magari per lei quel discolo Strillone, nato da meno di zero, avrebbe rappresentato solo un ricordo.
Era sabato 22 novembre 2014, una mite metà mattinata d’inverno, quando il suo cuore cessò improvvisamente di battere.
Quella del 22 novembre è per Lo Strillone una data tanto importante quanto triste, perché esattamente quel giorno Lo Strillone perse per sempre – almeno, materialmente – una parte di sé.
Maura De Gaetano, infatti, nel 2011, fu tra i fondatori e le fondatrici del progetto Strillone, prima cartaceo poi online, un progetto che se oggi è così come si presenta – tra critiche e apprezzamenti – lo si deve abbastanza anche a lei: all’inizio ci si credette in tanti, poi si rimase in sempre più pochi.
Maura, che sognava di diventare un’insegnante e c’era quasi riuscita prima di quel tragico 22 novembre, fu tra gli ultimi ad arrendersi.
Lo Strillone, i colleghi e gli amici, erano un po’ la sua autentica “casa” giornalistica.
Un sogno, quello del giornalismo, che come tutti i suoi tanti altri, purtroppo, Maura non ha mai potuto vedere realizzato, nonostante talento, impegno e passione rari.
Se fosse stata ancora in vita, probabilmente Maura sarebbe stata un’eccellente prof o, chissà, una brava giornalista, e magari per lei quel discolo Strillone, nato da meno di zero, avrebbe rappresentato solo un ricordo.
Di sicuro, in soli 29 anni, ha già lasciato qui e altrove un segno indelebile.
Il tempo passa, ciò che si è fatto resta.
Che la terra continui a esserle lieve.
Il tempo passa, ciò che si è fatto resta.
Che la terra continui a esserle lieve.