Non doversi procedere per remissione tacita della querela: l’ex sindaco di Francavilla Fontana Maurizio Bruno è stato prosciolto dalle accuse di diffamazione e minaccia aggravate nei confronti del giornalista Filippo Melillo. I due si erano scontrati in maniera accesa nella prima serata del 29 luglio 2015, quando ancora Bruno indossava la fascia tricolore, in radio (Quarto Canale) al termine della trasmissione “Francamente” condotta da Gianni Cannalire. Tra Bruno e Melillo non correva buon sangue già da tempo e in quell’occasione non se le mandarono a dire né durante né dopo il programma radiofonico.
Il giorno dopo, Melillo querelò il sindaco e nella querela – presentata per il tramite del suo legale Domenico Attanasi – specificò come Bruno gli avesse rivolto espressioni lesive dei suoi onore e decoro tipo “pezzo di m…”, “delinquente”, “non paghi i dipendenti” e minacciato con la frase “ti do un pugno e ti uccido”.
Da parte sua, Bruno – difeso dall’avvocato Pasquale Fistetti – sostenne di essere stato provocato e rispedì al mittente ogni accusa. Dopo più di tre anni, dunque, il giudice Angelo Zizzari ha scritto la parola “fine” – perlomeno in primo grado – a una storia controversa e chiacchierata sin dal principio.
Oggi, Bruno, nel giorno del suo 52° compleanno, ha pubblicato un post su facebook dal titolo “Assolto” (in calce lo scritto integrale dal suo profilo). In realtà, è stato semplicemente prosciolto dalle accuse perché il giudice ha ritenuto che Melillo – peraltro ormai rimasto senza difensore dopo le rinunce di Attanasi e Sandra Melillo – con le sue due assenze consecutive dall’aula, comunque accompagnate da certificato medico, avesse inteso comunicare una tacita rinuncia a quel processo. In sostanza, il giudice ha stabilito il non doversi procedere e non ha pronunciato un’assoluzione nel merito: non è stata accertata la responsabilità dell’ex primo cittadino della Città degli Imperiali, che dunque è uscito immacolato da questa vicenda.
Nessun commento, per ora, da parte di Melillo che – a quanto si apprende – pare non avesse realmente intenzione di rimettere la querela e che, anzi, di recente si fosse rivolto a un altro avvocato perché si occupasse del caso.