Qui di seguito un’intervista al consigliere comunale, ex vicesindaco e assessore Luigi Galiano, a tre mesi da una sconfitta elettorale particolarmente scottante per lui e per l’intera coalizione che sosteneva l’ex sindaco Maurizio Bruno.Consigliere Galiano, da quel politicamente funesto 24 giugno sono trascorsi ormai tre mesi. Come va, è passata la “foca” (in dialetto francavillese, la rabbia mista a insoddisfazione e desiderio di vendetta)?
Sì, sì, la “foca” è abbondantemente passata. Resta onestamente l’amaro in bocca per quello che poteva e doveva essere e non è stato per colpa di un accordo incestuoso al turno di ballottaggio. Mi sono sempre chiesto che cosa ne hanno avuto (in termini politici) quei soggetti che li hanno sostenuti, se poi hanno certificato il loro isolamento politico nel migliore dei casi, l’onta della mancata elezione in Consiglio in altri. Vendetta? Non conosco determinati sentimenti. Sono orgoglioso di essermi letteralmente inventato il primo partito di Francavilla e di aver dimostrato a tutti che solo io sono stato capace di fare liste, candidarmi e ottenere simili risultati.
Il ticket Bruno sindaco-Galiano vicesindaco non si è concretizzato. Cos’è mancato? Chi ha sbagliato e perché? Quali sono i suoi attuali rapporti con Bruno e con il Pd?
Si vince e si perde tutti insieme. Penso sia mancata solamente un po’ di fortuna, visto e considerato che non abbiamo vinto per soli 350 voti. Con Maurizio i rapporti erano e sono ottimi, così come con tutte quelle persone che ci hanno lealmente sostenuto in campagna elettorale. Ogni mattina caffè e ogni sabato in pizzeria: non è cambiato nulla.
Sta di fatto che ora amministrano “loro”, quegli altri. Come giudica l’operato di quest’Amministrazione? Che opinione ha del sindaco Denuzzo? E del presidente del Consiglio Attanasi?
Ad oggi non hanno fatto ancora nulla, nonostante siano trascorsi appunto già tre mesi. Vedo un’Amministrazione che parla ancora di sciocchezze senza entrare nel merito dei veri problemi della città. Avete notizie del PUG, del Palazzetto, del Campo da Golf, della Discarica o del Centro di Carico Intermodale (quanto meno qualche idea va…)? Antonello (mio compagno di scuola alle medie e al Classico) è passato dall’essere un “Filomeno’s Boy” all’essere un democristiano DOC alla della Corte: onestamente auguro a lui e alla città migliori fortune rispetto ai primi due. La mia opinione su Attanasi la conoscono tutti. Ecco, diciamo che non ho mai cambiato “idea” su di lui.
Questione stadio: perché avete rinunciato al monotematico? Se non ci saranno costi aggiuntivi e se i lavori finiranno entro fine anno, di chi saranno i meriti?
Dal comunicato del Sindaco si evince chiaramente la bontà dell’operato politico-amministrativo della nostra Amministrazione e si rilevano ampie delucidazioni e garanzie a ché l’opera venga terminata entro l’anno e, soprattutto, senza alcun ulteriore costo. Per questo motivo, soddisfatti, abbiamo ritirato la richiesta di convocazione del consiglio monotematico. Il merito dello Stadio? Solo un nome: Maurizio Bruno.
Questione cimitero: hanno depennato il “suo” sogno. Come l’ha presa e perché era così importante per lei?
Definirlo il mio “sogno” mi pare un po’ eccessivo. È più corretto dire che revocare il “project” del cimitero è l’atto più irresponsabile commesso da questa Amministrazione. A costo zero avremmo rivoluzionato e ristrutturato l’intero cimitero inserendo servizi che oggi non ci sono (neanche quelli basilari tipo loculi e terreni per le cappelle). Invece si è deciso di “vendicarsi” e di fare dispetto all’ex vicesindaco Galiano arrecando, di fatto, un danno alla città.
Quanto durerà quest’Amministrazione e lei cosa farà da grande? Di nuovo il candidato sindaco? Di nuovo il consigliere o l’assessore? E con chi?
Sono certo che dureranno 5 anni, non vedo gente con il “coraggio” di far saltare il banco. ‘Sta fortuna di diventare consiglieri con 50 voti quando gli ricapiterà più?) E poi i “cuor di leone” oggi siedono “scomodamente” in Giunta, mica sono più “intoccabili” come prima. Cosa farò io? Beh, penso sia arrivato il momento di fare il “salto di qualità”. È dal 2006 che vengo sempre sommerso di voti e la prossima volta sento il dovere di attrezzarmi per affrontare la grande sfida. Quest’anno, nonostante tanta gente e tanti amici di partito mi abbiano pregato di candidarmi a sindaco, non l’ho fatto per riconoscenza, affetto e stima nei confronti di Maurizio e di chi ha sostenuto la mia nomina in Giunta in momenti per me difficili. C’è una regola nella politica secondo cui la riconoscenza non paga mai, ma io sono fatto così. Spero che il mio gesto venga ricambiato. Comunque, prima del 2023, ci sono altri importanti appuntamenti elettorali provinciali e regionali.