Dalle 17,30 di sabato 15 settembre alle 18,30 di domenica 16 settembre: 25 ore in pronto soccorso per un 76enne di Francavilla Fontana e per i suoi accompagnatori. Lo racconta, amareggiato, il figlio dello stesso paziente che l’altro ieri è stato costretto a chiamare un’autoambulanza del 118 per accompagnare il genitore al “Dario Camberlingo”. Da due giorni, infatti, l’anziano accusava dei dolori atroci agli arti inferiori e non riusciva proprio a camminare.«Mio padre ha dovuto aspettare quasi 24 ore, senza cibo né igiene personale, steso su di un lettino prima di essere visitato», dichiara, e aggiunge: «Sabato notte, intorno alle 23, c’era pochissima gente e la nottata è stata piuttosto tranquilla. Capisco che i codici rossi abbiano la precedenza, e il nostro codice era giallo, ma so anche che mio padre è un uomo di ferro, non si lamenta mai e quando lo fa significa che sta male per davvero. Inoltre, da un anno circa gli è stata asportata parte di un polmone e due mesi fa era stato operato per dei calcoli alla colecisti».«Ci saremmo aspettati un servizio più rapido non solo per le condizioni di salute di mio padre, ma anche in considerazione della sua età e della sua storia clinica, insomma più per una questione di umanità».