I Campionati nazionali Fisb “Tenzone Aurea” dello scorso weekend a Ferrara sarebbero potuti andare meglio. Gli sbandieratori e musici “Città di Oria” sono retrocessi e, ovviamente, combattono con una delusione che non si aspettavano. Sapevano, probabilmente, di non essere al top, ma ce l’hanno ugualmente messa tutta. Il campo non li ha premiati, ma sono pronti – come sempre – a ripartire. Dopo ogni caduta, per loro è normale rialzare prima la testa, poi tutto il resto. Lo faranno anche stavolta. Non è da trascurare il fatto che il Città di Oria è un gruppo tutto sommato giovane, e non era per nulla scontato che in così pochi anni potesse disputare la massima serie di questa storica quanto spettacolare e affascinante disciplina sportiva. Hanno commentato così i risultati ferraresi: «A Ferrara ce l’abbiamo messa proprio tutta. Purtroppo non è bastato. Non importa. Rialzarci non è impresa impossibile, soprattutto dopo aver visto quanto forte è il vostro sostegno. Ci avete dimostrato che in fondo, per voi, non è il risultato quello che conta davvero. Grazie per aver creduto in noi. Grazie per aver creduto nei nostri ragazzi. Grazie per esserci sempre stati. Siamo pronti a ripartire, da subito, ancora più determinati. Le cicatrici non ci fanno paura».
Determinazione, impegno e talento a parte, c’è da fare un’altra considerazione per quanto concerne il Città di Oria e gli altri sbandieratori e musici oritani. Se i colleghi del resto d’Italia hanno pieno sostegno da parte delle Amministrazioni dei loro comuni e spazi ad hoc per esercitarsi durante tutto l’anno, a Oria è soltanto in parte così: nessuno ha sedi sociali pubbliche, mentre gli spazi a disposizione per gli allenamenti sono a tempo limitato (spesso a tarda ora), all’aperto e con i residenti che a volte si lamentano dei rumori. È in costruzione nella zona industriale il cosiddetto Palabandiera (struttura polifunzionale) il cui finanziamento fu ottenuto ai tempi dell’Amministrazione del sindaco Cosimo Pomarico. Chissà se un giorno anche quella struttura contribuirà al rilancio e alla definitiva esplosione del Città di Oria e degli altri gruppi sbandieratori e musici oritani e chissà se quel piccolo tempio dello sport indoor potrà essere addirittura gestito da loro o da loro principalmente utilizzato.