di Massimo Caliandro
La famiglia ha presentato una denuncia in Procura per fare chiarezza sulle cause della morte del prof. Massimo De Gironimo, di Francavilla Fontana, avvenuta nella serata del 5 agosto. Il docente dell’Istituto professionale “De Marco” di Brindisi non soffriva di alcuna malattia e, soltanto qualche ora prima che la tragedia si verificasse, era a Londra, come docente referente per alcuni dei suoi studenti impegnati in un progetto PON per l’alternanza scuola lavoro.
Sin da quando era arrivato a Londra (il 23 luglio) aveva cominciato ad accusare i primi malori che lo avevano costretto la prima volta a richiedere l’intervento del locale 118 e la seconda volta a recarsi direttamente in ospedale.
In entrambi i casi – sostengono i familiari, supportati dalle testimonianze di colleghi e ragazzi – la questione era stata trattata con molta superficialità e gestita come una semplice gastrite, benché de Gironimo lamentasse continui dolori al petto e senso di oppressione toracica.
Nonostante questo, è rimasto 15 giorni nel Regno Unito portando a termine l’impegno preso con la sua scuola.
Domenica, appena atterrato a Bari, ha chiesto a sua moglie di accompagnarlo al pronto soccorso a Francavilla Fontana, dov’è però arrivato in preda a una crisi respiratoria.
Il personale sanitario ha disposto una TAC d’urgenza e constatato che era in atto una polmonite: il polmone sinistro già interamente danneggiato, parzialmente invece quello destro. Perciò l’unica cosa che potevano fare era intubarlo, stazionarlo e trasferirlo al “Perrino” di Brindisi.
De Gironimo, però, è purtroppo deceduto durante il trasferimento nel nosocomio brindisino. Lo stesso ospedale ha predisposto un accertamento autoptico diagnostico per chiarire le cause del decesso, ma i congiunti del prof. hanno presentato, perché intendono che sia accertato se sussistano eventuali responsabilità soprattutto in capo ai sanitari inglesi. Insomma, si chiede alla magistratura di procedere a fondo.
Il pubblico ministero interessato del caso, Paola Palumbo, sarà chiamata a verificare se l’ospedale inglese fosse nelle condizioni d’intervenire con maggiore tempestività e modalità differenti per salvare la vita di de Gironimo.