Dovrà scontare un anno, due mesi e quattro giorni di reclusione dopo aver riportato una condanna per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, violenza privata e minaccia. I carabinieri della Stazione di Ceglie Messapica hanno eseguito a carico di un 50enne cegliese un provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi.L’uomo fu denunciato dall’ex moglie nell’aprile di tre anni fa: raccontò, che da circa un anno, subiva da lui maltrattamenti e minacce di morte. Il fatto più grave si verificò il 21 aprile intorno alle 13, quando l’ex marito le inferse numerosi fendenti con delle forbici sartoriali che poi i militari dell’Arma ritrovarono intrise di sangue. La donna fu condotta in ospedale. All’origine del gesto, una scenata di gelosia: l’uomo intendeva a tutti i costi sapere dove la donna si fosse recata. Nella mattinata, infatti, l’aveva attesa alla fermata dell’autobus, di ritorno da Taranto, e dopo averla ingiuriata, l’aveva seguita fino a casa. Spintala per terra, aveva tentato di soffocarla con dei cuscini. Successivamente, la ferì alla gola, alla testa, alla schiena e ai glutei con le forbici. La vittima, per ripararsi, si nascose sotto un tavolo e dopo diverse ore – col marito assopitosi – riuscì a chiedere aiuto ai vicini di casa, che chiamarono i carabinieri e l’ambulanza. L’uomo era già stato condannato in abbreviato a tre anni, parte dei quali già scontati nel carcere di Trani. Stavolta, dopo le formalità di rito, è stato sottoposto alla detenzione domiciliare.