L’aumento dei delitti commessi in ambito domestico con le armi da fuoco, ancorché legalmente detenute, impone tutta una serie di verifiche affinché non si ripetano gravi episodi che hanno caratterizzato recentemente la cronaca nazionale. Gli interventi dei carabinieri nello specifico settore mirano a scongiurare i potenziali pericoli che la detenzione di armi può determinare. Questo è il motivo fondamentale per cui, già da diversi mesi, il Comando provinciale di Brindisi dei carabinieri, col contributo delle Stazioni presenti nel territorio, ha avviato il controllo di tutti i soggetti in possesso di armi, per la verifica della corretta detenzione e custodia.
Le verifiche sono effettuate ai sensi dell’articolo 38 del Testo unico sulle leggi di pubblica sicurezza, che recita: “Chiunque detiene armi o parti di esse e/o munizioni deve farne denuncia all’Ufficio locale di Pubblica Sicurezza o, quando questo manchi, al locale Comando dell’Arma dei Carabinieri”. La norma prevede altresì che: “L’Autorità di Pubblica Sicurezza ha facoltà di eseguire, quando lo ritenga necessario, verifiche di controllo e di prescrivere quelle misure cautelari che ritenga indispensabili per la tutela dell’ordine pubblico”.
La denuncia di detenzione deve essere ripresentata ogni qualvolta il possessore trasferisca l’arma in un luogo diverso da quello indicato nella precedente denuncia. È importante anche ribadire l’obbligo che incombe su coloro che ereditano armi e munizioni regolarmente denunciate dai congiunti defunti: devono formalizzare la denuncia di detenzione presso gli uffici della Stazione carabinieri competente per territorio e nell’atto devono indicare la località e l’indirizzo in cui le armi e il munizionamento verranno detenuti. Il detentore delle armi e delle munizioni deve anche assicurare che il luogo di custodia offra adeguate garanzie di sicurezza, al fine di scongiurarne il furto ad opera di malintenzionati e l’incauto maneggio da parte di persone non abilitate. L’obbligo della corretta custodia si considera adempiuto quando concretamente si adotti tutta una serie di cautele, quindi occorre assumere tutti quegli accorgimenti che porrebbe in essere una persona di normale prudenza.
Il successivo articolo 39 del Tulps stabilisce che il prefetto della provincia ha la facoltà di vietare la detenzione di armi e munizioni alle persone ritenute capaci di abusarne. Pertanto l’attività informativa e successivamente di verifica da parte dell’Arma dei carabinieri mira anche all’acquisizione di tutta una serie di elementi utili al fine di porre l’Autorità amministrativa preposta nelle migliori condizioni decisorie.
Nel bimestre maggio/giugno, nell’intera provincia, le specifiche attività hanno fatto registrare i seguenti risultati:
– 688 soggetti detentori di armi controllati;
– 31 denunciati a piede libero per inosservanza delle norme sulla diligente custodia, trasferimento dell’arma in altro luogo, smarrimento, denuncia ex–novo per decesso del congiunto detentore, detenzione abusiva di armi e munizioni;
– 1 persona arrestata. L’arresto è obbligatorio per detenzione illegale di più armi comuni da sparo, artt. 2 e 7 della legge 895/1967. Nella circostanza si è trattato di 2 fucili da caccia custoditi dall’arrestato e appartenuti ad un congiunto defunto da oltre 13 anni. Tali armi anche se detenute regolarmente dal defunto, dovevano essere regolarizzate dall’erede.
– 36 armi sequestrate;
– 912 munizioni sequestrate;
– 22 proposte di revoca di porto d’armi.
Nel primo semestre dell’anno, l’attività accertativa nel complesso ha prodotto i seguenti risultati:
– 1551 soggetti detentori di armi controllati;
– 96 denunciati a piede libero per inosservanza delle norme sulla diligente custodia, trasferimento dell’arma ad altro luogo, smarrimento, denuncia ex–novo per decesso del congiunto detentore, detenzione abusiva di armi e munizioni;
– 8 arresti, per detenzione abusiva di arma clandestina e per illecita detenzione di armi comuni da sparo;
– 166 armi sequestrate;
– 1786 munizioni sequestrate;
– 4,8 Kg di polvere da sparo sequestrata;
– 55 proposte di revoca di porto d’armi.