Da Cenerentola a principessa: l’ultimo ballo della Virtus Francavilla

Non è bastato il cuore: nonostante una prestazione maiuscola e fantastica, la Virtus Francavilla è uscita sconfitta dal Romeo Menti. La Juve Stabia, infatti, si è imposta per 4-3 grazie ai gol di Melara, Canotto, Berardi e Paponi. Gli uomini di mister Gaetano D’Agostino sono stati vicinissimi a centrare l’impresa, riuscendo a mantenere il punteggio in pareggio, – risultato che avrebbe, comunque, qualificato le Vespe – fino a due minuti dal termine.

DA CENERENTOLA A CONTENDENTE

Un anno fa, da Cenerentola del Gruppo C, la squadra aveva concluso al quinto posto, perdendo poi ai play off contro il Livorno, squadra sicuramente più attrezzata. Quest’anno, la società del presidente Antonio Magrì, è riuscita a battere, nel derby, il Monopoli nel primo turno. Una squadra, dunque, che nel giro di due anni è riuscita a diventare una reale contendente per un posto in Serie B che sarebbe un sogno.
Si potrebbe ripartire da Gaetano D’Agostino, un mister che ha avuto maestri d’eccezione come Marino, Capello, ma anche Spalletti e Maurizio Sarri. Nei giorni scorsi, l’allenatore della Virtus ha mostrato la sua preferenza: “Ho cercato di prendere qualcosa da tutti, sia tatticamente che sulla gestione del gruppo. Chi mi piace di più oggi? Allegri”. Il suo è un calcio offensivo: ha variato il 3-5-2 e il 3-4-3 durante l’annata, con un calcio che ha saputo esprimere anche una buona qualità.

Dopo la partita contro la Juve Stabia, ha mostrato tutto il suo orgoglio: “Abbiamo giocato e costruito. Dispiace per gli errori dei singoli: sul tre pari ci credi, ma ti sale sia l’adrenalina che la frenesia di voler spaccare il mondo e quindi al primo errore sono ripartiti e ci hanno castigato” Sul futuro, invece, l’ex centrocampista, tra le altre, dell’Udinese, ha ammesso che ora è ancora troppo presto: “Ora vado dalla mia famiglia che non vedo da tre mesi. Per rispetto del presidente, essendo riconoscente, la prima chiacchierata sarà con il club. Vorrei sapere i loro progetti, poi spiegherò i miei”.

UNA SERIE C IN CADUTA LIBERA?

Dall’anno prossimo entreranno in vigore anche le seconde squadre, una scelta per cercare di rilanciare il calcio italiano, ormai lontano parente di quell’ombelico del mondo che è stato per anni. Come uno scherzo del destino, queste prenderanno il posto delle società che non riusciranno a iscriversi alla Serie C. In un contesto come questo, ci si chiede se sia saggio aggravare ancora la situazione, non florida economicamente, di società che non sono blasonate come quelle di Serie A e Serie B ma cercano in tutti i modi di valorizzare sé stesse. Senza la possibilità di prendere giovani dalle squadre delle categorie superiori e con una disponibilità economica sempre minore, considerando anche il costante indebolimento dei giovani italiani, siamo sicuri che le serie minori siano e saranno negli anni a venire tutelate? Staremo a vedere.

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