Qui di seguito un botta e risposta tra la Coalizione che fa capo all’ex sindaco di Francavilla Fontana Maurizio Bruno e Domenico Attanasi, candidato consigliere nella Città Futura di Antonello Denuzzo:
La superbia, la spocchia e la vanteria ostentata in questa campagna elettorale da alcuni protagonisti di una certa coalizione, sono ormai diventate il riconosciuto marchio di fabbrica di quella stessa coalizione: e questo, a dire la verità, ci interessa fino a un certo punto. E’ un loro problema, e probabilmente si renderanno conto di quanto un simile boria non faccia proprio impazzire l’elettorato, solo a urne chiuse.
Diventa però un problema di tutti quando il candidato sindaco o consigliere (non si è capito ancora) Domenico Attanasi, vantando per l’ennesima volta le mirabolanti qualità sue e dei suoi candidati, va a insultare tutti gli altri.
Noi non ci permettiamo minimamente di dare un giudizio sulla qualità delle persone che hanno scelto di candidarsi con lui e Denuzzo. Per noi sono tutte brave persone dal primo all’ultimo. E li rispetteremo tutti, dal primo all’ultimo.
Lo stesso rispetto, questo sì, lo pretendiamo anche per i nostri candidati, che come i loro sono francavillesi, sono uomini e donne di questa città, persone animate da buoni propositi, dalla voglia di spendersi per Francavilla e di vivere un ruolo da protagonisti della democrazia in questa avventura elettorale. Tutti ne hanno diritto: avvocati e operai, ricchi e poveri, vecchi e giovani, laureati e diplomati, portatori di voti e portatori del solo voto della moglie o del fratello. Tutti.
Il fatto che lui non stia riuscendo, a una settimana dalla scadenza, nemmeno a riempire la terza lista, non significa che nelle altre coalizioni che hanno successo, che sono arrivate completarne tre di liste, o quattro o perfino cinque, ci siano dei “riempilista” come li definisce lui.
Chi è lui per stabilire se una persona è un riempilista oppure no? Chi è lui per dare patenti e dire tu sei un candidato vero e tu sei falso? Chi è lui per parlare di “gara riprovevole” e di “proliferazione eccessiva di candidature”? Chi lo stabilisce il numero accettabile delle candidature? Lui? Vuole lanciare le elezioni a numero chiuso? E come ci si prenota, di grazia? E il numero, lo decide sempre lui?
La democrazia, caro Attanasi, è partecipazione. La partecipazione è un valore, non una “gara riprovevole”. La “proliferazione di candidature” è ciò a cui dovrebbero puntare tutte le democrazie sane, non il contrario.
Noi, e parliamo per noi, siamo abbastanza certi che Attanasi non parlasse di noi, visto che come noto le nostre liste le abbiamo completate più di un mese fa, e se un problema lo abbiamo avuto, al massimo, è stato l’esatto opposto.
Ma ci sentiamo di intervenire a tutela di tutti i candidati consiglieri, nostri e dei nostri avversari, che non meritano di essere insultati da nessuno. Se Attanasi e i suoi sono convinti che i soli a poter ambire a diventare classe dirigente debbano essere i ricchi, i laureati, possibilmente ben vestiti e con uno studio professionale avviato, e che tutti gli altri cittadini debbano essere dei sudditi adoranti, allora Attanasi e i suoi continuino pure a pensarla così. Ma la smettano di insultare gli altri. Parlino di idee e di proposte. Che poi chi merita e chi non merita, lo decideranno i cittadini. Se ne faccia una ragione.
Francavilla Fontana per Maurizio Bruno Sindaco
Francavilla Popolare
Partito Democratico
Progetto Comune
#Insieme
Qui sotto la controreplica di Idea per Francavilla:
Il 2 maggio scorso l’avvocato Domenico Attanasi è stato ospite, insieme ad altri esponenti politici locali, di una trasmissione radiofonica avente ad oggetto le imminenti consultazioni elettorali nella città di Francavilla Fontana.
Nel corso del dibattito l’avv. Attanasi si è limitato a sottoporre alla valutazione degli altri interlocutori il tema della composizione delle liste, partendo dal dato del tutto anomalo che sta caratterizzando la presente competizione elettorale e costituito dalla presenza di un candidato ogni 50 elettori circa.
La questione, che in molti hanno simpaticamente liquidato con la carrellata di strafalcioni elettorali presenti sui social, è invece molto seria, anche perché sia sulla competizione elettorale in generale, che sulla composizione delle liste, si sono molto opportunamente accesi i riflettori di una task force composta dalla Prefettura di Brindisi e dalla Procura della Repubblica. L’auspicio che si è già pubblicamente manifestato è quello che le predette istituzioni vigilino attentamente sulle modalità di reclutamento dei candidati, su quelle di accaparramento del voto da parte dei candidati stessi e sul ruolo di eventuali soggetti non candidati ma gravitanti intorno alla scena politica quali “sponsor” di candidati, in modo tale da scongiurare fenomeni di inquinamento delle istituzioni purtroppo noti alle cronache nazionali.
Insomma, l’occasione data dal confronto con gli altri esponenti politici nella fase di completamento delle liste era davvero molto ghiotta per discutere seriamente di un tema molto importante se non decisivo sotto il profilo del decoro delle nostre istituzioni e della legalità .
Peraltro, l’avv. Attanasi non ha fatto riferimento specifico ad alcuno schieramento, tantomeno a quello che sostiene la candidatura a sindaco di Maurizio Bruno.
Sennonché, le suddette forze politiche coalizzate con Bruno, sentendosi evidentemente chiamate in causa, o forse insoddisfatte delle repliche del proprio autorevole esponente presente negli studi radiofonici, hanno diramato un comunicato stampa dai toni surreali, oseremmo dire addirittura divertenti, se la questione non fosse invece drammaticamente seria.
Nello stesso comunicato gli estensori accusano infatti l’avv. Attanasi di avere offeso “centinaia” di candidati e di avere sostenuto la incredibile tesi secondo la quale la politica dovrebbe essere riservata alle persone “ricche”, “ben vestite”, “laureate” e con uno “studio professionale avviato”.
Si tratta di parole che l’avv. Attanasi non ha mai pronunciato, e per la verità nemmeno mai pensato, se è vero come è vero che gli stessi appartenenti alla lista IDEA non corrispondono a questo fantomatico identikit “genetico” frutto esclusivamente di un malevolo travisamento operato dagli autori del comunicato e della loro personale fantasia.
Per fortuna la registrazione della trasmissione è ancora disponibile sulla pagina social dell’emittente, cosicché chiunque lo vorrà potrà verificare quanto sia farneticante e falsa l’attribuzione all’avv. Attanasi di tali affermazioni.
Peraltro, e sorvolando sulle risibili e infantili accuse di “classismo sartoriale” e “culturale”, preme sottolineare come sia davvero paradossale che l’accusa di “classismo economico” provenga da uno schieramento che a campagna elettorale non ancora ufficialmente iniziata ha messo in campo uno spiegamento di mezzi, per l’appunto economici, davvero impressionante per una semplice competizione amministrativa, com’è dimostrato dal fatto che già da tempo sono presenti sul territorio numerosi comitati elettorali, anche di singoli candidati al consiglio comunale.
Si ribadisce invece, e per concludere, la necessità che i ruoli istituzionali siano ricoperti da persone dotate di competenze minime (il che non equivale a dire che debba trattarsi necessariamente di “laureati”), consapevolezza e onestà intellettuale.
Del resto, pur senza la laurea, ma – per l’appunto – con un minimo di senso di responsabilità e di pudore intellettuale, un comunicato così strampalato e fuorviante come quello diffuso dalla coalizione di Bruno non sarebbe mai stato scritto.
Soprattutto, se i sostenitori di Bruno non hanno argomenti ulteriori da spendere rispetto al solito strumentale e puerile refrain degli “uomini del popolo” contro i “radical chic” (la definizione – oltretutto falsa – è stata coniata proprio dai bruniani), allora farebbero decisamente più bella figura a tacere.
Idea per Francavilla