Un tempo ci si scambiava le figurine, oggi tra i banchi di scuola sembra circolino i santini. Lo denuncia la madre di un bambino, il quale nei giorni scorsi sarebbe tornato a casa dalle lezioni con del materiale elettorale. Quando gli è stato chiesto chi gliel’avesse dato, pare che la sua risposta sia stata: un compagno di classe.
«Questa cosa non mi piace per niente – commenta la donna – perché ritengo che la politica debba essere tenuta fuori dalle sedi scolastiche: non ha senso spargere i santini tra i bambini, che tra l’altro non hanno neppure diritto di voto. So bene – spiega – che questa propaganda è magari mirata a raggiungere i loro genitori, ma non mi sembra ugualmente corretto e, anzi, penso sia anche controproducente: io, per esempio, se prima avrei anche potuto avere una mezza idea di dargli una preferenza, penso proprio che il prossimo 10 giugno non voterò per la persona raffigurata sui santini portati a casa, l’altro giorno, da mio figlio. E poi, se proprio devo essere sincera, a me questa politica fatta principalmente, se non solamente, d’immagine e spot non piace per nulla. Con questa storia dei biglietti elettorali nelle aule scolastiche – conclude, sconsolata – credo si sia toccato davvero il fondo, ed è per questo che chiedo ai dirigenti e al personale scolastici di sorvegliare e ai candidati di smetterla quanto prima».