Sempre più i furti tra le campagne: si tratta anche di criminalità organizzata. Il bilancio del primo trimestre 2018

Da qualche tempo a questa parte, i riflettori delle forze dell’ordine, delle istituzioni e delle associazioni di categoria sono puntati anche sui reati che hanno come sfondo le aree rurali: non soltanto i furti di frutta e legna tra le campagne, ma anche questioni un po’ più serie e complesse che finiscono per penalizzare il comparto agricolo come i furti di mezzi e macchinari e le conseguenti o autonome estorsioni. Non a caso, è stato istituito anche per l’agricoltura uno specifico Osservatorio sulla criminalità. I reati predatori nelle zone extra urbane non rappresentano – secondo i carabinieri dipendenti dal Comando provinciale di Brindisi – un fenomeno riconducibile esclusivamente ad ambienti microcriminali, ma che si sospetta legato ad ambienti macrocriminali piuttosto articolati: per muoversi nei tratturi e negli stessi terreni occorrono autocarri e attrezzature potenti per trasportare il maltolto in località nascoste e sicure. Sarebbero le stesse organizzazioni macrocriminali responsabili dei danneggiamenti e dei tagli su larga scala nei vigneti anche pregiati e negli uliveti secolari non solo e non tanto per ricavarne legna o quintali di olive, ma soprattutto per interessi più importanti quali imporre guardianie o contoterzisti ovvero per obbligare i coltivatori a conferire il prodotto a una determinata azienda a prezzi per così dire calmierati, imposti. Si tratta di dinamiche criminali vecchie e nuove che si susseguono ciclicamente. «È di fondamentale importanza vincere la paura e denunciare queste cose», è il messaggio dell’Arma, che chiede quindi la collaborazione delle vittime per due ragioni: per avere un quadro più chiaro circa la diffusione e l’estensione del problema; per orientare, previa mappatura, i servizi preventivi e repressivi in modo più mirato. Denunciare, quindi, anche in forma anonima e indirettamente (se non si sia direttamente coinvolti) può contribuire a debellare il fenomeno: per esempio, si può segnalare la presenza di persone nei fondi in orari strani, perlopiù notturni. Le razzie agrarie richiedono del tempo per essere consumate, quindi una tempestiva chiamata ai militari dell’Arma spesso sfocia in interventi rapidi ed efficaci.

Di seguito il bilancio in materia – furti di mezzi e produzioni agricole – in questi primi tre mesi dell’anno, raffrontati con i dati dello stesso periodo del biennio precedente: nel 2016 furono denunciate 12 persone, nel 2017 altrettante, mentre quest’anno i denunciati sono stati 13; nel 2016 gli arresti furono sei, nel 2017, cinque; nel 2018, otto.

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