Intervenire chirurgicamente, si sa, non è mai cosa da poco. Insidie e complicazioni sono in agguato, e i rischi, spesso seri, crescono con l’incalzare dell’età. Così anche l’operazione a un femore rotto, se il paziente è molto in là con gli anni, può rivelarsi estremamente delicata, dalle conseguenze imprevedibili. Per queste ragioni l’intervento eseguito nei giorni scorsi nel reparto ortopedia dell’ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana, dall’equipe coordinata dai medici chirurghi Antonio Sgura e Angelico Lippolis, assume la valenza dell’eccezionalità. Il paziente finito “sotto i ferri” ha infatti 101 anni: tanti, tantissimi anche per un intervento al femore. L’anziano, residente a San Michele Salentino, ha subito la sostituzione della testa del femore con una endoprotesi artificiale. L’operazione è andata bene: talmente bene da permettere al paziente con più di un secolo di vita alle spalle di tornare a casa pochi giorni dopo: e perfino di tornare a camminare, come se nulla fosse. Per l’equipe di ortopedia non è il primo intervento del genere, lo scorso mese un’altro paziente centenario ha subito lo stesso intervento con esito analogo: ennesimo indicatore questo della qualità di un ospedale che, visti i fatti, meriterebbe maggiore attenzione e più investimenti, anziché il contrario.
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