Durante un mirato controllo a casa sua, i carabinieri della Stazione di San Vito dei Normanni hanno trovato nell’armadio della camera da letto un fucile da caccia “T. Barrer” calibro 12 e quattro cartucce dello stesso calibro (monopalla con piombo a forma elicoidale, di solito impiegate nella caccia al cinghiale). L’arma non è risultata censita negli archivi di pubblica sicurezza e il detentore – un bracciante agricolo 56enne – non ha saputo fornire agli investigatori spiegazioni plausibili circa la sua provenienza. L’uomo è stato quindi arrestato per poi essere rimesso in libertà su disposizione del magistrato, mentre fucile e munizioni sono stati sequestrati.
I militari della Stazione di Carovigno hanno, invece, denunciato a piede libero un 50enne carovignese per “inosservanza di ripetere la denuncia in caso di trasferimento dell’arma in luogo diverso da quello indicato in precedenza all’Autorità”. Nel corso di un controllo, infatti, è emerso che l’uomo aveva spostato da un luogo all’altro, senza l’obbligatorio preavviso all’Autorità di pubblica sicurezza, un fucile da caccia regolarmente detenuto ma ora sottoposto a sequestro.
La norma in materia prevede che “chiunque detiene armi o parti di esse e/o munizioni deve farne denuncia all’Ufficio locale di Pubblica Sicurezza o, quando questo manchi, al locale Comando dell’Arma dei Carabinieri”. E inoltre: “La denuncia di detenzione deve essere ripresentata ogni qualvolta il possessore trasferisca l’arma in un luogo diverso da quello indicato nella precedente denuncia. Il detentore delle armi deve assicurare che il luogo di custodia offra adeguate garanzie di sicurezza”.