Un pizzaiolo di Oria tra quelli raccontati dal libro “Pizza in the world”

pizza in the world

Figura anche un pizzaiolo di Oria tra i 200 raccontati dal libro “Pizza in the world” che sarà presentato in anteprima nazionale a Napoli (e dove, sennò?) nel prossimo mese di marzo:

Nicola Semeraro
Nicola Semeraro

Nicola Semeraro nacque il 5 maggio del 1981 a Copertino, in provincia di Lecce. Di professione pizzaiolo, con moglie e due splendidi gemelli a cui ha dedicato la sua pizzeria “I Gemelli” a Oria in provincia di Brindisi. La sua passione per il mondo culinario nasce sin da quand’era piccolo: a 12 anni, iniziò il suo percorso lavorativo durante il periodo estivo ma dopo il primo anno capì che la sua passione era la pizza e quindi cominciò a percorrere un altro cammino gastronomico trovando un’occupazione come aiuto pizzaiolo nella pizzeria “Orchidea” tra Oria e Manduria dove rimase per circa cinque anni.

Il percorso di studio di Nicola è stato abbastanza lungo, infatti i primi anni li ha dedicati all’apprendimento dai testi di pizzaioli famosi fin quando, nel 2011, è entrato in contatto con il grande maestro Luigi Ricchezza, di cui diventa discepolo e da cui Nicola riesce ad assimilare tantissimi insegnamenti, molti dei quali fondamentali per la sua crescita professionale e caratteriale.

Nel 2013, Nicola ha seguito un corso di formazione per pizzaioli presso la scuola Pizza News School e conseguito il titolo di istruttore, con la possibilità, dunque, di impartire lezioni agli aspiranti pizzaioli. Durante la sua formazione professionale, inoltre, ha lavorato per ben dieci anni presso la pizzeria “Queens” a Francavilla Fontana, per altri sei anni nella pizzeria “Europa 80”, che in principio era un bar ma si trasformò in pizzeria dopo l’acquisizione da parte di Nicola.

Nel 2017 una nuova avventura con un altro locale tutto suo: “I Gemelli”, posto accogliente e dotato di una sala più grande. Nel frattempo, Nicola non ha mai smesso di studiare e ha affinato la sua tecnica di preparazione dell’impasto. La sua pizza, infatti, si differenzia da molte altre per digeribilità e leggerezza grazie anche all’impiego di farine deboli macinate a pietra – a basso contenuto proteico e ricche di fibre – accompagnate da una lunga lievitazione di 24/48 ore (con lievito madre) e dalla cottura in forno a legna ad alta temperatura.

Un pizzaiolo che vive il presente ma guarda al futuro, al quale pensa sempre con ottimismo per innovarsi, ricercare e migliorarsi ulteriormente.

 

 

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