Amministrative Oria, ecco il “Patto di via Manduria”: in campo tre nomi per sfidare la Coalizione per il cambiamento

Oria
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Manca poco, ma non è ancora chiaro chi sfiderà Maria Lucia Carone nella corsa a sindaco di Oria. Se è noto da tempo lo schieramento intorno all’ex dirigente ministeriale (quattro civiche più Pd e Udc) un po’ confusa è, al momento, la situazione nelle aree contrapposte e in particolare nel cosiddetto centrodestra.

Qui il quadro è variegato, anche se qualcosa, negli ultimi giorni, sembra essersi delineato in via Manduria, sede dei Democratici per Oria, in passato quartier generale della coalizione per Mimino Ferretti sindaco.

Per i non addetti ai lavori, i Democratici per Oria fanno capo ai consiglieri uscenti Tony Fullone e Antonio Micelli “Micione” che, potendo contate su due liste, hanno raccolto attorno a sé prima Domenico D’Ippolito e Claudio Zanzarelli e poi il centro di Mauro Marinò. Tutti insieme hanno siglato un accordo con Forza Italia e, pare, con due altre liste civiche – la prima capeggiata da Ciccio Conte, la seconda da Angelo D’Amuri – oltre ache con Fratelli D’Italia.

L'avvocato Roberto Palmisano
L’avvocato Roberto Palmisano

Sarà tutto vero? Non è ancora dato saperlo. Mancano all’appello Mimino Pomarico, Glauco Caniglia e Mimino Ferretti, ognuno dei quali fortemente incompatibile con qualcuno dei firmatari del “Patto di via Manduria” (li si definirà così, in attesa di sapere quale sarà la loro denominazione ufficiale per distinguersi dalla Coalizione per il Cambiamento di Maria Lucia Carone).

Oltre a non essersi dati il nome, i “pattisti”, non hann ancora scelto il candidato sindaco. Nel frattempo, uno dei quattro possibili candidati, l’avvocato Roberto Palmisano, ha dato forfait.

Chi resta?

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Il calciatore “misterioso”

Ci sarebbe un famoso calciatore italiano legato alla città federiciana. In questo caso – si dice – difficile che la possano spuntare gli altri due candidati del “Patto” contro la Nazionale di calcio. In tal caso, però, i bene informati, dicono che Cosimo Delli Santi chiederebbe la sostituzione di Maria Lucia Carone con Roberto Baggio.

Tra i pattisti di via Manduria, il calciatore è seguito da altri due candidati, un po’ più reali e un po’ più terreni.

Il primo è il candidato di Zanzarelli e D’Ippolito, il suo nome non è stato ancora fatto ufficialmente al tavolo di via Manduria perché si attende la sua formale disponibilità, anche se si dice risponda al nome di Pino Carbone. Sempre per i non addetti ai lavori, Carbone è sicuramente un nome di peso, con una solida esperienza, segretario generale e fondatore del più numeroso sindacato autonomo nel comparto sanitario (circa 70 mila iscritti). Negli ultimi 20 anni, Carbone ha fatto il bello e il cattivo tempo nella politica oritana. È stato consigliere comunale e assessore in giovane età e “suoi” sono stati tre degli ultimi 4 sindaci (nel 2011 si candidò a sindaco, ma fu sconfitto da Pomarico).

Pino Carbone
Pino Carbone

Nello scontro Carone-Carbone, che non si caratterizzerebbe certamente – dati anagrafici alla mano – per la giovane età di entrambi i candidati, i sondaggisti nostrani danno Pino perdente, mentre gli scaramantici danno perdente la Maria Lucia in virtù del famoso detto non c’è due senza tre (Carone è alla terza candidatura dopo quelle del 1997 contro Sergio Ardito e del 2015 contro Ferretti). Insomma, anche questa sarebbe una dura lotta.

Ultimo tra i papabili dei pattisti è Angelo Lippolis. Una figura atipica di cui si parla da diversi mesi. Interpellato, non ha confermato questa possibilità e neppure l’ha smentita. Sembra che il suo nome sia stato posto sul tavolo della coalizione da Mauro Marinò e sia stato confermato da Fullone e Micione e pare che su di lui ci sia una discreta convergenza, calciatore permettendo.

Foto: www.oria.info
Foto: www.oria.info

Lippolis, 53 anni, è stato ed è una sorta di giramondo. Dopo il Classico, è partito da Francavilla per Roma a prendere una laurea in economia che non ha mai conseguito, anche se dice che c’è sempre tempo. Poi è vissuto a Parigi, San Paolo del Brasile, Londra, parla – male, dice lui – quattro lingue oltre all’Italiano, e nel suo girovagare si è occupato (anche ricoprendo incarichi di responsabilità) di assicurazioni, energie rinnovabili ed efficienza energetica. Oggi, con la moglie Fabiola, è titolare e gestisce Masseria Palombara. Noto anche per i suoi capelli scompigliati – “scigghiati”, per dirla alla locale – Lippolis è un personaggio che desta curiosità, dalla personalità trasversale e complessa. Sul piano politico è difficile inquadrarlo, forse può essere definito su posizioni socialiste-liberali, ma è uno che non ama granché inquadrarsi o essere etichettato. La sua candidatura appare inverosimile, anche se in fondo si è sempre interessato alle questioni politiche oritane.

 

 

 

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