Erano stati da poco accesi, ma sono già stati spenti i riflettori “artistici” che puntavano su Porta Manfredi, a Oria. Lo ha comandato la Soprintendenza, per la quale evidentemente l’arte e il suo verdino non possono avere il sopravvento sulla storia né, tantomeno valorizzarla. L’arco di piazza Manfredi, la principale agorà cittadina potrà quindi sì essere illuminato, ma con maggiore rispetto. Questo il senso della nota inviata dagli esperti dei beni architettonici agli amministratori. Un diktat accettato ma non condiviso dal sindaco Cosimo Pomarico e dai suoi, in primis dall’assessore ai Lavori pubblici Gianfranco Durante.
L’annuncio dello smontaggio, notato stamane dagli stessi cittadini ad opera della ditta che nei giorni scorsi aveva provveduto a installare e a puntare i faretti, l’ha dato lo stesso primo cittadino sulla sua pagina facebook:
«Mi dispiace comunicare, che l’impianto di illuminazione artistica di Porta Manfredi, che avevamo progettato con molta cura e con esperti del settore, è stato bocciato dalla Sprintendenza ai Beni Monumentali. Ci accontenteremo, purtroppo, di fare alcuni interventi, senza toccare l’arco, che migliorino l’illuminazione del luogo e valorizzino in qualche misura il nostro Monumento di accesso alla Piazza».
Gli impianti a led erano stati ovviamente già pagati o presi in carico dal Comune, quindi resteranno a disposizione dell’amministrazione e saranno magari riutilizzati per illuminare zone non assoggettate a vincoli architettonici o paesaggistici com’è, invece, piazza Manfredi.