«Siamo quasi al centro di Francavilla, ma dobbiamo fare ogni giorno i conti con una sorta di discarica a cielo aperto, per giunta sembra autorizzata». Si sfogano così alcuni residenti in via San Francesco, puntando poi il dito contro i cassonetti della spazzatura, di quelli consegnati dal gestore del servizio di raccolta differenziata, in uso a un esercizio commerciale. Lì dentro – sostengono i cittadini – ogni giorno ci va a finire proprio di tutto: dal non riciclabile alla frazione organica che, ovviamente, fintanto che non viene ritirata dagli operatori ecologici nei giorni prestabiliti, imputridisce ed emana cattivi, cattivissimi odori. Un olezzo nauseabondo che, soprattutto in questo periodo, con il caldo e le finestre spesso e volentieri aperte per far circolare un po’ d’aria, finisce per entrare direttamente nelle abitazioni e per inficiare la qualità della vita degli inquilini. Questi ultimi non chiedono la luna, ma una soluzione adeguata perché il fenomeno sia eliminato o, perlomeno, attenuato. Sanno perfettamente che il regime del porta a porta prevede quei bidoni dinanzi alle attività commerciali di quel tipo, ma ritengono che questo non possa e non debba arrecare disturbo alla gente e compromettere la stessa igiene pubblica. Da qui, la richiesta d’intervento alle autorità, le uniche in grado di prendere provvedimenti in casi del genere e di invitare quanti – magari neppure autorizzati – conferiscono in quei contenitori a essere maggiormente educati. Le foto a corredo di questo articolo, depurate per questioni di privacy dei riferimenti ottici alla rivendita, dimostrano la situazione su descritta.
Pulikamin, non semplici spazzacamini: tradizione e innovazione all’insegna di sicurezza e rispetto dell’ambiente
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