Si riceve e pubblica:
È questo il triste epilogo del percorso avviato dall’Amministrazione Bruno già nel settembre 2016, quando la Giunta Comunale (con delibera n. 254) istituiva il “Presidio per l’inclusione, la Tutela, la Coesione e la Sicurezza Sociale e di Quartiere, con l’obiettivo dichiarato di gestire la complessità sociale che crea sul territorio insicurezza e disagio e creare una sicurezza urbana elevata a condizione primaria per un ordinato svolgimento della vita civile”. Leggendo la delibera del Commissario Prefettizio n. 372 del 7 dicembre scorso emerge come la sede di questo “Presidio” fosse già stata individuata il 28 settembre 2016.
Oggi, con la convenzione stipulata, i predetti locali e il parco adiacente vengono concessi in uso gratuito all’ANPS, che in cambio dovrà “garantire la ordinaria manutenzione dell’immobile e la cura del verde circostante, oltre ad impegnarsi nei servizi di vigilanza sotto l’egida della Polizia Locale”.
Questa storia ci dovrebbe far riflettere su una serie di questioni sia di carattere formale che di carattere politico.
Ricordiamo ancora una volta, perché forse ce n’è bisogno, che lo Skate Park e i locali in questione furono immaginati e realizzati nell’ambito di un progetto di rigenerazione urbana che aveva visto la partecipazione attiva di alcuni cittadini e residenti del quartiere.
Quindi, la scelta di assegnare l’intera area all’ANPS, senza la predisposizione di un apposito bando di gara ma a semplice richiesta avanzata dalla stessa associazione, denota come si sia scelto di abbandonare il modello partecipativo e (questo sì) inclusivo per dar spazio a una decisione miope e calata dall’alto. Dubitiamo che i residenti del quartiere San Lorenzo siano stati interpellati per valutare questa opzione, lo stesso dicasi per quei tanti francavillesi, più o meno giovani, che hanno animato in questi anni lo Skate Park dando vita a iniziative organizzate dal basso e autogestite.
Solo una politica miope non riesce a vedere che l’unica via da seguire per garantire l’inclusione sociale è quella intrapresa da chi ha deciso di abitare quei luoghi nonostante i colpevoli silenzi dell’Amministrazione di turno, che non ha dimostrato alcuna discontinuità rispetto al passato in ambito di politiche sociali e politiche giovanili.
Lanciamo un appello alla città per chiedere l’annullamento della convenzione stipulata e il rilancio di un’azione partecipata, in cui i protagonisti siano i cittadini, soprattutto quelli che hanno tenuto in vita uno spazio che altrimenti sarebbe stato destinato all’abbandono e al degrado.
Meno presidi di polizia, più spazi sociali.
Segreteria politica
Partito della Rifondazione Comunista
Circolo di Francavilla Fontana