La comunità educativa per minori stranieri non accompagnati “Kalika” di Francavilla Fontana è stata qualche giorno fa al centro di un episodio spiacevole: l’aggressione a un’assistente sociale (per la quale uno degli ospiti è stato denunciato dai carabinieri e allontanato dal centro).
«I residenti in via Simeana sono rimasti un po’ scossi per l’accaduto – fanno sapere da “Kalika” – e si è scatenato, purtroppo, il solito vespaio dei giudizi negativi e delle generalizzazioni… Oggi però ci preme far passare un altro messaggio, diametralmente opposto rispetto a quello di qualche giorno fa e che per noi rappresenta la regola e non l’eccezione: stamattina, Amadou, un nostro ragazzo proveniente dalla Guinea, ha trovato per strada un costoso smartphone, evidentemente smarrito da qualcuno, e anziché appropriarsene ha immediatamente avvisato gli educatori perché lo aiutassero a rintracciare il legittimo proprietario. Dopo un po’, siamo riusciti a rintracciare la donna che lo aveva perso, che è venuta nella nostra sede e ha ricevuto il suo cellulare direttamente dal gentile e onesto Amadou, di cui andiamo fieri. Questo per dire che, come in ogni grande o piccola famiglia, anche da noi ogni tanto può succedere qualcosa di spiacevole, ma possiamo assicurare a tutti, senza timore di essere smentiti, che la normalità sono i gesti come quello di Amadou, non i fatti dell’altro giorno…»