La denuncia di un utente: «Giorno festivo, ora di pranzo, cambio turno e pronto soccorso sguarnito»

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Qui di seguito si riporta una segnalazione giunta in redazione venerdì scorso (8 dicembre, festività dell’Immacolata) e relativa a un presunto disservizio del pronto soccorso dell’ospedale “Dario Camberlingo” di Francavilla Fontana. Il nostro lettore, residente al Nord, ha avuto la sventura di accompagnare suo padre nel nosocomio francavillese in un momento sbagliato, per fortuna per un problema non troppo serio…

«Spett.le Direttore, La contatto in forma privata al fine di segnalare sia a lei che alla testata giornalistica che rappresenta il disagio che si è verificato in data 08.12.2017 all’interno della struttura ospedaliera di Francavilla Fontana, provincia di Brindisi, nello specifico presso il pronto soccorso.

Sono giunto con mio padre, che fortunatamente non versava in condizioni di criticità o compromissione delle funzioni vitali, per una ferita riportata all’occhio con riversamento all’interno di liquido ematico (sangue). Siamo arrivati alle ore 14.15 circa e abbiamo appreso che il medico di turno, pur trattandosi di una giornata festiva, si trovava in pausa, per una sosta prevista dalle 13.30 alle 15.30.

Ora, non conosco e mi documenterò se tale disservizio, a mio avviso grave, sia normale oppure no. Credo che, perlomeno in un giorno festivo, quando i pazienti sono impossibilitati a prendere contatti coi propri medici di famiglia, il servizio dovrebbe essere continuativo e senza pause di sorta. 

Quando siamo arrivati, al triage (classificazione dei codici in bianchi, verdi, gialli e rossi, a seconda della gravità) non c’era nessuno. Ci siamo rivolti allora al personale presente per chiedere spiegazioni e ci siamo sentiti rispondere che purtroppo eravamo incappati in un cambio turno e che bisognava pazientare. 

Dopo circa 20 minuti, sono giunti altri infermieri che hanno provato a tranquillizzare le persone in attesa, sempre più nervose e in alcuni casi rassegnate. 

Mi chiedo, da non addetto ai lavori ma da semplice cittadino-utente, se non sia anomalo il fatto che quando si arriva in un pronto soccorso non vi sia personale pronto a garantire, appunto, un pronto soccorso. Non ho ritenuto di rivolgermi alle forze di polizia per senso di responsabilità e di civiltà, in quanto il caso che riguardava mio padre non era grave. 

Io non risiedo più a Francavilla Fontana, ma trovarmi in queste situazioni mi rammarica molto perché credo che il sistema sanitario nazionale dovrebbe garantire ovunque, e non solo al Nord, dove queste cose non accadono, celerità d’intervento. 

Con questa mia segnalazione non voglio accusare il personale del presidio ospedaliero – anche perché alcuni sono stati davvero cortesi e disponibili – ma mi aspetterei che quel personale fosse valorizzato e messo nelle condizioni di lavorare al meglio, non si può pensare che da solo possa fronteggiare e risolvere ogni situazione. 

Al di là di questo, dopo tanto pazientare, io e mio padre siamo stati dirottati a Brindisi, per andare a intasare anche quel pronto soccorso, dato che a Francavilla non esiste un oculista… Mio padre è stato fortunato poiché c’ero io e ce l’ho portato io a Brindisi, ma v’immaginate una persona che non ha un passaggio? Cosa deve fare, chiamare il 118 e impegnare un’autoambulanza per un caso non urgente? Insomma, a me sembra che, specialmente al Sud, la sanità sia come un cane che si morde la coda…

Grazie per l’attenzione». 

 

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