Lasciarla aperta e incustodita, praticamente alla mercé di chiunque, non è sicuramente una soluzione ideale. Domenica era così, fino a quando due cittadini non hanno deciso di chiudere da sé la porta a vetri d’ingresso alla necropoli sotto piazza Lorch a Oria. L’area archeologica, scoperta durante i lavori di rifacimento della più grande agorà oritana, era stata inaugurata, come il resto, soltanto nell’estate 2016 e persino una delle tombe è stata già danneggiata. Qualcuno – non si sa se casualmente o volontariamente – pare l’abbia presa a pedate e ne ha sfondato parte della ricostruzione in polistirolo. Non si sa se la telecamera di sorveglianza, collocata proprio sopra quella tomba, abbia ripreso la scena e possa aiutare a identificare il responsabile, che in ogni caso non avrebbe dovuto scavalcare la ringhiera posta a protezione del sito.
Al di là del danneggiamento accidentale o vandalico in sé, è l’intera opera pubblica – poco più di 12 mesi dopo l’apertura al pubblico – a non passarsela granché bene. Il piano di calpestio superiore si presenta notevolmente annerito ed è sufficiente sfregarci sopra con la suola delle scarpe per provocarne lo sbriciolamento. Inoltre, nella camera inferiore – sempre quella che ospita la piccola porzione di necropoli messapica – sembrano esservi delle infiltrazioni di acqua (vedi foto con cerchietti). Insomma, sicuramente un po’ a causa di chi la frequenta e chissà se anche per via di problemi tecnici nell’esecuzione, piazza Lorch non pare passarsela benissimo. E pensare che non più tardi di 12 mesi fa quasi scintillava…