La politica si è rimessa in moto, iniziate le grandi manovre in vista delle amministrative 2018

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Uno degli ultimi Consigli comunali dell'era Ferretti
Uno degli ultimi Consigli comunali dell’era Ferretti

Non sembra, ma la politica si è rimessa in moto. Dopo la “caduta” anticipata del sindaco Cosimo Ferretti, a Oria si pensa già alle prossime amministrative 2018. Si costituiscono o ricostituiscono partiti e si susseguono incontri più o meno segreti per cercare l’alchimia giusta, quella che porterà una coalizione, piuttosto che l’altra, a guidare (per i successivi cinque anni?) il palazzo di città. Oggi come oggi, a dire il vero, di coalizioni non ce ne sono, neppure potenziali. O, meglio, ce n’è una soltanto, che poi è la stessa che nel 2015 uscì sconfitta dalle elezioni: la Coalizione per il cambiamento, composta da Cambiamo Storia, Insieme per Oria, Legalità e Sviluppo per Oria e Oria è. Non ci sono, al momento, neppure candidati sindaco, anche se Ferretti – tradito prematuramente da alcuni dei suoi – potrebbe ripresentarsi (sarebbe la terza volta, dopo i successi delle altre due) per prendersi la sua rivincita a discapito di quanti hanno deciso di mandarlo a casa prima del tempo. Ed è un’ipotesi non del tutto peregrina la riproposizione della sfida con Maria Lucia Carone (anche per lei sarebbe il terzo tentativo d’indossare la fascia tricolore, dopo le sconfitte di misura nei due precedenti).

Se fosse possibile scattare una polaroid allo scenario politico attuale, oggi nella foto sarebbero immortalati:

– La stessa Coalizione per il Cambiamento;

– Il sindaco uscente, l’ex presidente del Consiglio comunale Glauco Caniglia e il gruppo di consiglieri rimasto fedele fino alla fine;

– Il gruppo dei quattro dissidenti ex maggioranza (Democratici per Oria)

– L’ex sindaco Cosimo Pomarico e i suoi

– Una serie di partiti, associazioni e liste civiche che rinascono o nascono nell’ottica del prossimo appuntamento elettorale.

Difficile dire chi starà con chi, di certo c’è che molti tra i soggetti di cui sopra si sono già incontrati, perlopiù in maniera informale, e torneranno a incontrarsi anche in futuro. L’impressione è che, in seguito allo “scisma” con annesse “scomuniche” nella coalizione di centrodestra che sostenne e portò alla vittoria Ferretti, nella primavera 2018 il quadro complessivo e, con esso, la rosa delle scelte per gli elettori potrebbero rivelarsi decisamente mutati rispetto al 2015. Ciò, sempre se le cose restassero così come si presentano in questi giorni. Si sa, però, che in politica non sempre due più due fa quattro, quindi nei mesi a venire potrebbe succedere tutto e il contrario di tutto, un nuovo mosaico comporsi o quello vecchio ricomporsi. In un modo o nell’altro, insomma, tutte le tessere, alla fine, andranno al loro posto.

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