La mozione di sfiducia firmata da 13 consiglieri sui 25 totali (sindaco compreso) sarà discussa il prossimo 27 novembre a partire dalle 17,30. Se nessuno ci ripenserà, facendo un passo indietro o non presentandosi in aula, quello potrebbe essere l’ultimo giorno di Maurizio Bruno da sindaco di Francavilla Fontana (ovviamente, salvo futura rielezione). Le intenzioni delle forze politiche di minoranza sembrano serie: l’Amministrazione comunale in carica deve andare a casa senza “se” e senza “ma”. Tuttavia, pare siano tuttora in corso dei tentativi di recupero dello stesso Bruno e dei suoi luogotenenti per cercare di resistere ancora almeno un altro po’ e centrare una parte degli obiettivi in scadenza. Sono, infatti, giorni frenetici, questi, per il primo cittadino e per i suoi che, da una parte, provano appunto a sondare eventuali nuove possibilità di sostegno dall’esterno, mentre dall’altra sono al lavoro per stringere i tempi sulle questioni che possono essere chiuse in tempi brevi (com’è stato, per esempio, per l’invio del progetto dello stadio alla Stazione unica appaltante e per l’annuncio, per ora solo un annuncio, della riduzione della Tari). Gli oppositori, invece, pensano già al futuro e alla possibilità, mai così concreta nell’ultimo triennio, di ripresentarsi al giudizio degli elettori. Prima di ipotizzare coalizioni e candidati sindaco – difficilmente qualcuno degli sfiducianti si schiererà col Pd sostenendo la riconferma di Bruno – si dovrà però passare dalle assise, che dal 2014 a oggi nella Città degli Imperiali non di rado hanno riservato sorprese e veri e propri colpi di scena. I titoli di coda di questo film diretto da Bruno potrebbero, insomma, cominciare a scorrere tra 20 giorni esatti, ma il condizionale resta d’obbligo. Se le cose dovessero andare secondo previsioni, quello di Francavilla Fontana sarebbe l’ennesimo Comune commissariato nella provincia di Brindisi.