«Le tasse le paghiamo anche noi, eppure ogni tanto, sempre più spesso, siamo costretti a fronteggiare questa situazione di disagio». La situazione di disagio è l’oscurità che un giorno sì e l’altro pure contraddistingue via Cavour e, in genere, la Peschiera, ossia la prima periferia, per giunta a due passi dal centro, di Francavilla Fontana. Qui, al sabato, si tiene il frequentatissimo mercato settimanale, ma per il resto della settimana e delle giornate l’area è piuttosto isolata, frequentata soltanto da quegli automobilisti che preferiscono percorsi alternativi al traffico delle strade principali del centro cittadino, spesso e volentieri congestionato. Dal disagio all’appello indirizzato al nuovo sindaco Maurizio Bruno, a ché metta fine a un situazione ormai annosa, il passo è breve: non è soltanto una questione di decoro urbano e vivibilità spiccia, ma anche e forse soprattutto di sicurezza. Di sicuro rincasare con le luci dei lampioni accese sarebbe più sicuro per tutti, a maggior ragione per teenager e donne. Di questi tempi, ma in genere, non si sa mai a cosa si può andare incontro e da sempre le tenebre non inducono alla tranquillità né, tantomeno, ne danno il senso. Finora non è successo alcunché di spiacevole, complice fortunatamente il fatto che la caserma dei carabinieri, dove sorgono stazione e compagnia, si trova proprio in zona Peschiera. Tuttavia, di questi tempi, pretendere una maggiore attenzione anche per quanto concerne questi piccoli, simboli mezzi di autodifesa e precauzione non può apparire affatto fuori luogo. Chi per lavoro o anche per semplice svago si trovi a dover rincasare a tarda ora di sicuro preferirebbe farlo quantomeno potendo sfruttare l’illuminazione pubblica che, pagando le tasse, automaticamente paga. Un problema semplice, forse di semplice risoluzione anche, che però mina la tranquillità di quanti in quella zona risiedono e con la quale sono costretti a fare i conti spesso, fin troppo spesso.
Ladri di dolci ed emozioni nella casetta di legno in piazza: via con confetti ricci, torroni, caramelle e registratore di cassa (vuoto). Indagini in corso
Non semplici ladri di denaro od oggetti, ma ladri di tradizioni e in un certo qual senso anche di emozioni nella notte più magica dell’anno.