Soldi, favori, assunzioni ed escort in cambio di appalti: nei guai politici e funzionari pubblici

Da sinistra: il tenente colonnello Cristiano Tomassini (a capo del Nucleo operativo del Comando provinciale dei carabinieri di Brindisi); il colonnello Giuseppe De Magistris (comandante provinciale dell'Arma); il capitano Diego Ruocco (comandante della compagnia di San Vito dei Normanni) - foto: www.brindisireport.it
Da sinistra: il tenente colonnello Cristiano Tomassini (a capo del Nucleo operativo del Comando provinciale dei carabinieri di Brindisi); il colonnello Giuseppe De Magistris (comandante provinciale dell’Arma); il capitano Diego Ruocco (comandante della compagnia di San Vito dei Normanni) – foto: www.brindisireport.it
Nicola Serinelli
Nicola Serinelli

Le campagne elettorali degli allora candidati sindaci di Torchiarolo, Nicola Serinelli, e di Villa Castelli, Vitantonio Caliandro, sarebbero state finanziate rispettivamente con 3mila (nel 2015) e 5mila euro (nel 2014) da “Reteservizi Srl” in cambio di futuri appalti. Ciò è solo una parte rispetto a quanto emerso nell’inchiesta sfociata oggi nell’operazione di polizia giudiziaria “Hydra”, condotta dai carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni, al comando del capitano Diego Ruocco, che nelle prime ore del mattino di oggi (lunedì 23 ottobre) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare – tra carcere e domiciliari – nei confronti 12 persone, tra i quali anche i due sindaci, due vice sindaci, dirigenti comunali e altri pubblici ufficiali.

Vitantonio Caliandro
Vitantonio Caliandro

Questi – secondo le tesi sostenute d’investigatori e Procura, coi quali ha concordato il Gip del Tribunale di Brindisi – in cambio di utilità (economiche e, in alcuni casi, sessuali) avrebbero favorito gli interessi della “Reteservizi Srl”, società con sede a Carovigno che si occupa di raccolta dei rifiuti solidi urbani, intestata formalmente a due donne, ma gestita da Angelo Pecere e Pasquale Leobilla (tra gli indagati).

I reati contestati, a vario titolo, alle 12 persone arrestate sono: associazione per delinquere, corruzione continuata e aggravata, concorso in finanziamento illecito dei partiti politici, concorso in falsa testimonianza, corruzione continuata per l’esercizio della funzione, favoreggiamento della prostituzione, false dichiarazioni sulla identità altrui, falsità per induzione in certificati amministrativi, concorso in falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni amministrative, concorso in truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. I militari dell’Arma hanno rilevato ed evidenziato anche uno “stabile asservimento degli indagati a interessi personali di terzi e un sistematico ricorso ad atti contrari ai doveri di ufficio”, tanto da aver addirittura posto in essere una vera e propria vendita delle funzioni.

Oltre ai sindaci di Torchiarolo (Serinelli) e di Villa Castelli (Caliandro) è stato arrestato anche il primo cittadino di Poggiorsini (Bari) Giovanbattista Selvaggi, il quale avrebbe garantito alla “Reteservizi Srl” una “corsia preferenziale nell’esecuzione della fornitura e messa in opera di un impianto di autocompostaggio, in cambio dell’assunzione di dipendenti dallo stesso indicati”.

Pasquale Leobilla e Angelo Pecere
Pasquale Leobilla e Angelo Pecere

Promotori del presunto sistema sono considerati Pasquale Leobilla, Angelo Pecere, Cosima Celino e Francesco Pecere: formalmente impiegati, con diverse mansioni, della “Reteservizi Srl”, avrebbero individuato le strategie da seguire e costituito, di fatto, l’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più delitti contro la Pubblica amministrazione, il patrimonio, la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia, in particolare per reati corruttivi, di finanziamento illecito dei partiti, di favoreggiamento della prostituzione e di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Cosima Celino e Francesco Pecere
Cosima Celino e Francesco Pecere

Sempre stando al teorema accusatorio, referente della presunta associazione nella Pubblica amministrazione sarebbe stato Giuseppe Velluzzi, consulente dell’Ufficio tecnico dei Comuni di Poggiorsini, Biccari e Isole Tremiti, il quale avrebbe prodotto di nascosto la documentazione necessaria a favorire la “Reteservizi Srl” nell’aggiudicazione dei bandi di gara.

Giuseppe Velluzzi
Giuseppe Velluzzi

Tra i destinatari dell’ordinanza anche Maurizio Nicolardi, vice sindaco di Torchiarolo e uomo di fiducia del sindaco Serinelli, che avrebbe intrattenuto rapporti con Pecere per far assumere da lui persone vicine “in cambio dell’accordo bonario circa la restituzione di somme di denaro dovute a ‘Reteservizi Srl’ dal Comune.

Giovanbattista Selvaggi
Giovanbattista Selvaggi

Il primo cittadino di Villa Castelli, Caliandro, è indagato anche per falsa testimonianza, in concorso con Pecere e Leobilla, per aver dichiarato in Tribunale, nel corso di un procedimento penale, che “Reteservizi Srl” aveva svolto servizi aggiuntivi rispetto alle originarie previsioni contrattuali. Oltre a ciò, gli sin contesta di aver ricevuto i 5mila euro elargiti in favore della lista “Caliandro Sindaco” durante la campagna elettorale del 2014 e di aver favorito “Reteservizi Srl” nell’aggiudicazione di gare d’appalto per la raccolta dei rifiuti nel suo comune.

Maurizio Nicolardi
Maurizio Nicolardi

Arrestato pure Michele Zaccaria, responsabile dell’Ufficio tecnico comunale di Squinzano, per corruzione continuata per l’esercizio della funzione. Nominato componente esperto per l’esame delle offerte tecniche relative all’appalto per l’affidamento del servizio pubblico di igiene urbana nell’Ambito di raccolta ottimale (associazione tra i Comuni di Gallipoli, Alliste, Melissano, Racale e Taviano) in diverse circostanze avrebbe esercitato le sue funzioni a vantaggio di “Reteservizi Srl” nell’aggiudicazione delle gare d’appalto in cambio di denaro.

michele zaccariaGiuseppe Guarini, invece, è accusato di favoreggiamento della prostituzione e di false dichiarazioni sull’identità altrui. In qualità di gestore di un hotel a Carovigno, interrogato circa la presenza nella struttura ricettiva di una escort, avrebbe negato e, quindi, secondo gli inquirenti, mentito.

Seguiranno aggiornamenti. 

 

 

 

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