Il sindaco ha sfrattato il 118 e il paese ne è, di fatto, rimasto sguarnito. Il sindaco è quello di Villa Castelli, Vitantonio Caliandro; la postazione d’emergenza è quella, fino a oggi, gestita da “Prociv-Arci Francavilla Fontana Onlus” della famiglia Sardiello. Su tutte le furie il consigliere provinciale e coordinatore provinciale Udc, nonché consigliere comunale di minoranza proprio a Villa Castelli, Giovanni Barletta: «È una decisione assurda – sbotta – e indegna per un amministratore che abbia per davvero a cuore le sorti della sua comunità, ma non finisce certamente qui».
Il servizio 118, regolarmente convenzionato con l’Asl, era presente nei locali comunali di via Puccini, a Villa Castelli, dal mese di maggio del 2015. La postazione “Victor”, dopo due lettere urgenti a firma del sindaco Caliandro, è stata proprio oggi smantellata: i volontari dell’associazione hanno dovuto riconsegnare le chiavi in Comune. Il dottor Massimo Leone, direttore del servizio 118 dell’Azienda sanitaria locale brindisina, ha immediatamente disposto che “Prociv-Arci Francavilla Fontana Onlus” si trasferisse nella sua sede sociale di via Carlo Alberto dalla Chiesa nella Città degli Imperiali e restasse comunque operativa per coprire tanto il territorio di Villa Castelli – nonostante i fisiologici ritardi d’intervento – quanto quello francavillese. Se, dunque, da una parte, ora Villa Castelli non può più contare su di una postazione fissa di primo intervento, dall’altra Francavilla ne ha ben due: “Victor” (ex Villa Castelli) e “Mike” (quella presso l’ospedale “Dario Camberlingo”).
Una situazione che a Barletta proprio non va giù: «Il sottoscritto – ricorda – a suo tempo fece tanto per dotare Villa Castelli del 118, un servizio fondamentale, molto utile e apprezzato dai cittadini, mentre oggi Caliandro, dopo essersene dichiarato entusiasta, che fa? Lo caccia via in malo modo! Si tratta di un gesto sconsiderato che né io né la popolazione possiamo accettare di buon grado – dichiara – qualunque sia il motivo alla base dello sfratto, anche perché difficilmente quei locali di proprietà del Comune difficilmente saranno destinati a un servizio più utile del 118. Cosa c’è di più utile di un primo soccorso? Cosa c’è di più importante della salute? Voglio capire cosa ci sia davvero dietro questa decisione avventata – conclude – e farò tutto quanto nelle mie possibilità per saperlo».