Non c’è stato nulla da fare: il 26 enne di Oria Gianluca Rubino ha perso parte della gamba sinistra – dal ginocchio in giù – ferita da un solo colpo d’arma da fuoco, un fucile caricato a pallettoni, alle 4,45 di martedì 2 ottobre in via Dante a Veglie (Lecce). L’intervento chirurgico è stato eseguito all’ospedale Vito Fazzi di Lecce, dove il giovane si trova ricoverato nel reparto di Rianimazione ed è piantonato dai carabinieri della compagnia di Campi Salentina in regime di arresti domiciliari (misura alla quale era già sottoposto) poiché indagato per reati in materia di stupefacenti. Non può ancora essere ascoltato dagli investigatori, che sono al lavoro per ricostruire l’accaduto. Nella stessa notte in cui Rubino è stato trovato riverso per terra in una pozza di sangue, circa un’ora prima, una guardia giurata aveva sventato un furto ai danni della gioielleria “Sveva Micolano” in via Cesarea a Leverano. Non è ancora chiaro se il ferimento del 25enne e il tentativo di saccheggio possano essere in qualche modo essere messi in correlazione. Una delle ipotesi allo studio – tutta da accertare – è che Rubino sia stato scaricato dai complici. Intanto, i militari dell’Arma hanno ascoltato un testimone del colpo fallito alla rivendita di preziosi, il quale ha riferito la circostanza che gli autori avessero un marcato accento brindisino. S’indaga comunque a 360 gradi grazie anche all’ausilio che potrà derivare dalla visione dei filmati registrati dal circuito chiuso di sorveglianza di cui è dotato l’esercizio commerciale.