“La posizione che ho assunto nei giorni scorsi in relazione alla mobilità in uscita, ma soprattutto sul part time concesso sin troppo generosamente ai dirigenti, ha suscitato mugugni, malumori e qualche comprensibile timore all’interno della struttura comunale. Ma di ciò non sono assolutamente preoccupato, in quanto in questo particolare momento storico, più che il facile consenso, o la benevolenza di qualcuno, mi sta a cuore solo la qualità della proposta politica”.
A dichiararlo in una nota è l’ex senatore Euprepio Curto, coordinatore di Progetto per l’Italia.
“Aggiungo – ha proseguito Curto – di essere rimasto molto sorpreso delle valutazioni espresse da alcuni sulla iniziativa. A costoro dico solo che una qualsiasi azienda privata che si concedesse il lusso di essere guidata da dirigenti a tempo parziale sarebbe condannata inevitabilmente al fallimento. Non capisco quindi dove sia lo scandalo nel sostenere che i dirigenti devono essere tutti a tempo pieno, e che la eccessiva generosità nel concedere la mobilità in uscita non può che risultare devastante per un Comune, quale quello di Francavilla Fontana, di molto sotto organico”.
“Purtroppo – ha continuato l’ex senatore – tale approccio intellettuale al tema nasconde un’amara verità: la sensibilità al perseguimento dell’interesse generale è ormai nettamente soccombente rispetto ai tanti miserevoli microinteressi che ormai infestano l’attività degli Enti Locali. E in situazioni del genere, a chi tocca, se non alla classe politica, intuire il superamento del punto di massima tollerabilità della degenerazione del sistema con interventi efficacemente correttivi?”.
“Stia tranquillo – ha incalzato Curto – chi ha temuto che l’iniziativa politica sia stata originata da avversioni e/o ostilità personali. Non rientra nel nostro stile. Semmai vi è da essere preoccupati dal fatto che i suoi presunti destinatari non si siano resi conto dello stato in cui versa la struttura comunale. Una struttura in cui ormai ognuno decide per sé se fare, cosa fare e quando. Ossia, l’anticamera dell’anarchia”.
“La verità – ha concluso Curto – è che, piaccia o non piaccia, Progetto per l’Italia intende offrire all’Amministrazione in carica, e all’intero Consiglio comunale, una nuova idea di città, le cui fondamenta non possono che partire dalla riorganizzazione del municipio cittadino. Da qui, dopo l’iniziativa sui dirigenti, quella dell’altro ieri sui soggetti portatori d’interesse, così come nei prossimi giorni vi sarà il rilancio di quelle disposizioni, reiteratamente violate, sulla rotazione degli incarichi, disposizioni mai decollate a Palazzo Imperiali. Se non è ancora tutto chiaro, a tutto ciò va dato un nome: recupero del primato della Politica”.