Venerdì 15 settembre, alle ore 19.30, nel chiostro del convento di san Francesco d’Assisi a Oria, presentazione del libro di poesie di Gerardo Trisolino “Odio Ménière”, pubblicato dall’editore Manni.
L’incontro rientra nelle iniziative promosse dalla biblioteca comunale “De Pace-Lombardi”, in collaborazione con l’associazione “Il Pozzo e l’Arancio”.
Introduce il prof. Pierdamiano Mazza. Intervengono Francesco Fistetti, docente di Storia della Filosofia e di Filosofia Contemporanea all’Università di Bari, il prof. Ettore Catalano, già docente di Letteratura Italiana all’Università del Salento e il dott. Luca Carbone, vice presidente dell’associazione “Il Pozzo e l’Arancio”.
Odio Ménière è la terza raccolta di poesie del prof. Trisolino, dopo La cravatta di Stolypin (Lacaita 1987, nella collana diretta da Giacinto Spagnoletti) e Il giovane clochard (Edizioni del Leone 1996, prefazione di Paolo Ruffilli).
Il libro si pregia della prefazione del prof. Antonio Lucio Giannone, docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università del Salento, e della postfazione del prof. Daniele Giancane, docente di Letteratura per l’infanzia all’Università di Bari.
Scrive Giannone: “La poesia di Gerardo Trisolino oscilla costantemente tra due poli: l’io e il mondo, la dimensione privata e quella pubblica, il ripiegamento interiore e la riflessione sul reale, sulla storia, sulla società”.
Da parte sua Giancane osserva: “La raccolta mette assieme l’amore, la nostalgia, il sogno con il realismo del quotidiano. Sempre cattura il lettore, per la sapienza, il gioco linguistico, i ritmi, il pensiero sul mondo. È una silloge da leggere e da rileggere”.
L’opera è stata accolta favorevolmente dalla critica. Le recensioni finora uscite si possono leggere nel sito dell’editore Manni.
Raffaele Nigro ha così scritto sulle pagine de “La Gazzetta del Mezzogiorno”: “Ecco allora la parte più tumultuosa del libro, l’esplosione del profeta di fronte al veleno dei tempi nuovi, il tumulto e la resa dei conti con un mondo alla rovescia… Mentre sul versante politico, una canzone degna di Pasolini rimprovera alla Confindustria il suo Vangelo di assunzioni e licenziamenti senza regole e alla Sinistra di governo le illusioni che spande tra i giovani, senza portare mai soluzioni”.
Così si è espresso Antonio Errico sulle pagine culturali di “Nuovo Quotidiano di Puglia”: “Se si volesse adottare categorie superate, riduzioni semantiche, semplificazioni da manuale, si potrebbe anche dire che “Odio Ménière”… sia poesia civile. Invece si tenta di sfuggire alle confezioni espressive, per sostenere semplicemente che quella di Trisolino è una poesia onesta”.
“Un salutare bagno, davvero, in una temperie di pensieri e sentimenti, senza sbavature di retorica e di poetichese” ha definito la raccolta Vincenzo Guarracino.
Per Marco I. De Santis: “È una raccolta che fa sognare, meditare, pensare e, per certi testi, amaramente indignare per questa pluridecennale deriva politica”.