Oltre alla solita sporcizia e ai consueti scarabocchi, stanotte nel piazzale della stazione ferroviaria di Oria è comparsa quest’altra simpatica opera d’arte (immortalata nelle foto) con tanto di “dedica”.
Nel ringraziare per il gentile pensiero e nel ricordare che a quel paese, di regola, ci si va in compagnia, siamo seriamente rammaricati di fronte a quest’ennesimo atto vandalico che denota un’assoluta mancanza di rispetto.
Non, ovviamente, il rispetto nei confronti dello Strillone – tanto i “vaffanculo” sono all’ordine del giorno e, anzi, guai se non ci fossero – quanto, ancora una volta, verso le cose di tutti.
Quella parete, come le altre, era stata da poco imbiancata per donarle quel minimo di decoro che si deve a un luogo pubblico in una città civile.
E Oria, a parte qualche ineducato, come gli autori di questi sfoghi pseudoartistici, è tale: una cittadina civile. La maggior parte degli oritani è gente civile.
Non sarete certamente voi, minoranza barbara, a toglierci questa convinzione o a farci passare la voglia d’indignarci, di segnalare i vostri scempi e di definirvi cretini.
Sì, cretini, perché – volendo – ci sarebbero tanti altri posti più “sicuri” da imbrattare nella quasi certezza di restare impuniti.
Un’altra cosa: la prossima volta, quando siete ripresi da una telecamera, almeno sorridete, diamine! È anche questo un fatto di buona educazione…
Infine, un consiglio davvero amichevole e spassionato: magari già stanotte, portatevi appresso un pennellone o un rullo e della vernice bianca; coprite quello schifo e poi anche gli altri tutt’intorno.
In tal caso, noi saremmo disposti a chiudere tutti e due gli occhi e persino ad apprezzare il ravvedimento operoso.
Lo stesso buonsenso, ne siamo certi, potrebbe decidere di usarlo anche chi è in possesso dei video con voi all’opera. Come? Semplice: non multandovi o denunciandovi.
Eliseo Zanzarelli