Inchiesta sui “furbetti del cartellino”, il pm chiede l’archiviazione per tutti gli indagati

guardia di finanza erchie

La macchinetta marcatempo non era funzionate e molte delle presunte “fughe” dal posto di lavoro erano sostenute, in realtà, da ragioni di servizio. Nessun “furbetto del cartellino”, insomma, al Comune di Erchie. È stato lo stesso sostituto procuratore, Valeria Farina Valaori, a richiedere l’archiviazione per i 20 indagati, tra dipendenti e amministratori pubblici, a margine delle indagini suppletive a suo tempo suggerite dal pm e concesse dal gip. Il quadro indiziario a carico delle persone finite sotto la lente d’ingrandimento della guardia di finanza di Francavilla Fontana non avrebbe potuto reggere l’urto del giudizio. Nell’inchiesta erano finiti, oltre a buona parte degli impiegati comunali, funzionari compresi, anche il sindaco Giuseppe Margheriti (ai domiciliari nell’ambito di un altro procedimento a suo carico), la sua vice Chiara Saracino e il presidente del Consiglio comunale Ivan Volpe. A loro si contestava, in particolare, un uso arbitrario delle auto di servizio e delle tessere carburante intestate all’ente. Inizialmente, l’8 febbraio 2017, sei dei delle 20 persone sottoposte a indagini erano finite ai domiciliari, salvo essere rimesse in libertà dopo gli interrogatori di garanzia. Molti dei sospettati, assistiti dai rispettivi legali, hanno prodotto documenti e corpose memorie difensive con le quali hanno contestato punto su punto il quadro accusatorio. Anche sulla base di ciò e di analisi più approfondite da parte della Procura sugli elementi di prova raccolti dagli investigatori, si è appurato che per ogni singolo episodio preso in considerazione esisteva una giustificazione valida e plausibile, tanto negli spostamenti dal luogo di lavoro quanto nell’uso di auto e schede carburante del Comune.

 

 

 

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