Nel primo pomeriggio di venerdì scorso, 18 agosto, nelle acque di Torre Colimena – Salina dei Monaci (marina di Manduria) sono stati individuati e segnalati alle forze dell’ordine due oggetti misteriosi simili a due bombole del gas ed è sorto il sospetto che potesse trattarsi di un paio di ordigni bellici risalenti alla seconda guerra mondiale. Il ritrovamento è avvenuto grazie all’intuito di quattro bambini che giocavano in mare, i quali a un certo punto – prima di rientrare a casa per il pranzo, saranno state le 12,30 circa – hanno cominciato a urlare a squarciagola: «Mamma, mamma, c’è una bomba, sembra proprio una bomba!». I genitori – due famiglie di Rimini e San Marino che quest’anno hanno trascorso le vacanze in Salento – hanno contattato la Capitaneria di porto di Taranto. «Siccome era difficile indicare con esattezza il punto esatto – spiega la madre di uno di loro – ci siamo offerti, se fosse stato ritenuto opportuno, di accompagnare noi stessi i sommozzatori, o chi per loro, quando sarebbero arrivati da quelle parti».
E, infatti, intorno alle 14 sul cellulare della donna è giunta una chiamata dalla motovedetta della guardia costiera che si trovava al largo di Salina Monaci. «Siamo partiti senza indugio – racconta – senza neppure finire di pranzare: i bambini e i loro papà si sono immediatamente rituffati in acqua, mentre io mi sono avvicinata all’imbarcazione della guardia costiera, dove uno degli operatori mi ha lanciato una boa di colore arancione da posizionare in corrispondenza degli oggetti. Quando i bambini hanno individuato il punto esatto – continua – abbiamo calato la boa e l’operatore si è immerso per una prima verifica, dopo di che ci hanno fatto allontanare per ragioni di sicurezza e ci hanno detto che avrebbero chiamato loro stessi gli artificieri».
È spettato quindi a un quartetto di bimbi curiosi e coraggiosi – Andrea e Filippo Angelini, Marco e Matteo Bonfè – avvistare quelle presunte (non si hanno ancora certezze in merito) bombe che, chissà da quanto tempo, giacevano sul fondale nelle acque cristalline del Mar Ionio. Nessuno, fino a quel giorno – l’ultimo di vacanza per queste famiglie del Nord – si era preoccupato di segnalarne la presenza alle Autorità.
A seguito della prima fase su descritta, personale della Capitaneria, dei vigili del fuoco e della Lega Navale di Avetrana è stato a più riprese sul posto per monitorare la situazione. Sembra, però, che quei misteriosi oggetti dalla strana forma siano ancora là, anche se l’area è stata delimitata e nei dintorni è stata interdetta la balneazione. Stando a quanto si apprende, quelle bombe o bombole saranno effettivamente prese in consegna dagli artificieri che, a scopo precauzionale, le porteranno al largo della costa ionica per poi eventualmente farle brillare.