Non c’entrava con quel “cavallo di ritorno”, assolto un 37enne

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PEPE MILIZIA ORESTE, classe 1980Nessuna tentata estorsione per il 37enne di Oria Oreste Pepe Milizia. L’ha deciso oggi la Corte d’appello di Lecce che ha pronunciato sentenza di assoluzione con formula piena “per non aver commesso il fatto”. Il fatto, appunto, risale a due anni fa, quando Pepe Milizia era stato arrestato in quanto ritenuto intermediario nel cavallo di ritorno scaturito dal furto di un Fiat Doblò proprio a Oria. In primo grado, Pepe Milizia – difeso dagli avvocati Giuseppe Pomarico e Cinzia Cavallo – era stato condannato a due anni di reclusione e anche in secondo grado il procuratore generale presso la Corte d’appello aveva chiesto la conferma di quella condanna.

L'avvocato Giuseppe Pomarico
L’avvocato Giuseppe Pomarico

Il collegio giudicante ha però condiviso le tesi dei difensori e ha disposto che il 37enne tornasse in libertà dopo due anni trascorsi ai domiciliari (e un periodo in carcere). Insomma, secondo i giudici d’appello Pepe Milizia non avrebbe avuto alcun ruolo nella richiesta di denaro (estorsione) finalizzata alla restituzione del Fiat Doblò. L’oritano si era professato innocente sin dal principio, quando – il 10 luglio 2015 – era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Brindisi su richiesta della Procura. Secondo i giudici leccesi non mentiva.

 

 

 

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